È di 12,4 miliardi di euro il valore delle importazioni di prodotti contraffatti in Italia, secondo gli ultimi dati presentati oggi a Roma al Ministero dello Sviluppo economico (Mise), pari al 4% delle importazioni di prodotti originali.
Particolarmente negativo il dato relativo all’ICT, con un valore stimato di 3,3 miliardi di euro di prodotti falsi importati in Italia e il 64% dei device contraffatti “acquistati consapevolmente” dagli italiani.
Lo scenario elaborato dallo studio realizzato da OCSE e Censis per la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione-UIBM del Mise, si caratterizza per mancate vendite per le imprese italiane nel commercio all’ingrosso e al dettaglio pari ad un valore di 7,9 miliardi di euro.
“Circa il 61% dei consumatori italiani acquista consapevolmente prodotti contraffatti importati nel nostro Paese e il valore del danno al consumatore, ovvero il costo pagato ingiustamente dai consumatori italiani nella convinzione di acquistare un prodotto autentico, ammonta a quasi 8,3 miliardi di euro”, si legge in una nota del Mise.
“I risultati delle due analisi presentate oggi confermano l’assoluta necessità di una risposta rapida, tempestiva e globale alla contraffazione”, ha dichiarato il vice Ministro dello Sviluppo economico, Dario Galli, presente alla conferenza di presentazione dei dati sulla contraffazione in Italia.
“È quanto stiamo già facendo anche come Consiglio Nazionale Anticontraffazione, con interventi su misura per tutelare le nostre imprese, la cui competitività è oggi insidiata dalla concorrenza sleale di imprese illegali che si avvantaggiano degli investimenti in ricerca, innovazione e pubblicità dei marchi di eccellenza del Made in Italy, per ottenere vantaggi competitivi a basso costo alimentando, in questo modo, il mercato del falso”.
Altro problema è la diffusione rapida e capillare dei fake goods attraverso l’ecommerce.
Con la capacità dei siti web di scomparire e riapparire velocemente e la difficoltà di individuare la filiera, si è concretizzato il moltiplicarsi di strumenti online per la commercializzazione di prodotti falsi e il conseguente aumento degli acquisti, spesso da parte di consumatori inconsapevoli.
Il commercio mondiale di prodotti falsi che violano i marchi registrati italiani si attesta sui 32 miliardi di euro, pari al 3,6% delle vendite totali del settore manifatturiero italiano. È di 24 miliardi di euro, pari al 3,2% delle vendite complessive, il volume totale delle mancate vendite per le aziende manifatturiere italiane a causa della violazione dei propri diritti di proprietà intellettuale nell’ambito del commercio mondiale.
Un altro dato significativo emerso dallo studio è che l’Italia è riuscita nel tempo a strutturare un solido sistema di risposta alla contraffazione, in grado di ridurre i danni delle importazioni di merci contraffatte, riuscendo al contempo a mitigare la domanda di fake goods nel Paese.