Il termine blockchain, erroneamente associato solo al concetto di moneta criptata, ha invece svariati utilizzi. Il primo è legato al mondo Internet of Things (IoT): uno studio dell’International Data Corporation riporta che la tecnologia blockchain verrà implementata dal 20% dei dispositivi entro il 2019. Percentuale in costante crescita che non migliorerà solamente la qualità dei servizi, ma che porterà all’aumento delle vendite dei device IoT.
Quali miglioramenti apporterà la blockchain al settore IoT quindi? Essendo basata su un sistema decentralizzato, la sicurezza della piattaforma permette lo scambio automatico di dati con una forte resistenza ai cyber attacchi esterni.
Investimenti e casi concreti
Se la blockchain è un argomento d’interesse, ce lo diranno solo i numeri. Uno studio condotto da Deloitte nel 2018 mostra che il 40% delle aziende sono disposte ad investire nella tecnologia blockchain almeno 5 milioni di dollari nel 2019. Un numero quasi due volte maggiore è convinto che questa tecnologia porti vantaggi alle loro aziende.
Sanità, assicurazioni e cybersec sono i settori fondamentali nei quali la blockchain sta prendendo piede. L’applicazione più comune è quella legata al settore delle criptovalute: gli scambi condotti con monete criptate non stanno solo crescendo di numero ma anche di importanza. Un solo annuncio o una fuga di notizie da parte di uno dei maggiori partecipanti negli scambi con criptovalute è in grado di influenzare il costo delle altre criptomonete. La continua evoluzione delle criptovalute permetterà agli scambi criptati di evolversi a sua volta. Nel 2019 il numero di scambi decentralizzati a livello cripto aumenterà vertiginosamente rispetto a quelli centralizzati poiché più liquidi e offrono inoltre una maggiore sicurezza. Non a caso, proprio per questo ultimo vantaggio, sono stati presi in considerazione da svariati governi per la raccolta dati dei cittadini: innovativo è il caso dell’Estonia.
Altro settore, altra applicazione. Questa è la volta dei videogame. A Singapore il progetto è quello di lanciare una piattaforma online, Bountie, dove i giocatori sono ricompensati in base alle ore in cui giocano. Indovinate un po’ in che forma avviene il pagamento? Criptomonete. Le stesse potranno poi essere utilizzate per comprare altri giochi, per esempio, diventando così un circolo vizioso.
Blockchain e agrifood
Un altro tipo di applicazione della blockchain riguarda il supply chain. Tracciando qualsiasi tipo di informazione relativa ad un prodotto, la blockchain aumenta così la fiducia dei clienti nei confronti dei rivenditori. Oltre alle varie catene di supermercati che già stanno implementando questa tecnologia da qualche mese, c’è un vino italiano, figlio d’arte, etichettato “Placido Volpone”. Nato dalla forte amicizia fra le famiglie di Michele Placido e Domenico Volpone, questo vino pugliese ha la caratteristica importante di essere “trasparente”: la blockchain permette di certificare la filiera, garantendo provenienza delle materie prime e, non meno importante, la qualità.
Inutile dire che c’è una vena di moda in tutto questo: ricorda vagamente la bolla delle dot-com con la differenza che qui, chiunque faccia solo una sperimentazione o lancia la sua piattaforma blockchain, automaticamente guadagna popolarità mediatica e spera soprattutto in un ritorno di fiducia dei clienti-consumatori e quindi maggiori profitti. Occorrerebbe sempre distinguere quando si tratta di vera blockchain o quando è spacciata come tale, ma è un mero database.