L’impatto del 5G sul mondo dei media tradizionali sarà rivoluzionario in termini di fruizione immersiva e stimolerà di certo la creatività dei consumatori, sempre più protagonisti della produzione di contenuti. Ne è convinto Francesco De Natale, professore del Cnit/Università degli Studi di Trento, che aprendo il panel Media e Turismo al 5GItaly, l’evento in corso al Cnr organizzato dal Cnit in collaborazione con Supercom, sottolinea il boom di informazioni autogenerate da chiunque, tramite smartphone e device vari, per cui ormai il settore media va ben al di là della tradizionale e ormai quasi obsoleta fruizione televisiva.
Un ruolo, quello della tv tradzionale, che tuttavia è ben lungi dal tramonto, tanto più che “l’80% dei volumi consumati in rete è fatto di video”, ricorda Antonio Arcidiacono, Chief Technology and Innovation Officer di EBU. In futuro, sarà necessario realizzare una “orchestrazione di diverse tecnologie” comprensive di digitale terrestre, satellite e reti 5G per “raggiungere i risultati ottimali” di copertura anche nelle aree a fallimento di mercato, necessari per ottimizzare i consumi e gli investimenti in nuove reti. Il ruolo di servizio pubblico della Rai e di tutti i broadcaster pubblici resterà fondamentale per competere con colossi come Netflix.
Certo, il ruolo dei media è già diventato qualcosa di diverso rispetto a qualche anno fa e anche l’evoluzione verso il nuovo concetto di “media company” rischia di essere già superato, travolto dall’ondata di nuovi player globali che dominano il mercato pubblicitario. “Facebook e Google controllano il 32% dem ercato pubblicitario italiano, a fronte del 34% del mercato in mano al cosiddetto dupolio Rai-Madiaset”, dice Luca Balestrieri, Direttore piattaforma e distribuzione Rai, per dare un esempio plastico delle mutate condizioni di mercato per i vecchi broadcaster. “Serve un sistema paese in grado di governare la rivoluzione digitale in atto”, aggiunge Balestrieri.
Un servizio sviluppato da R&D Lab Engineering è quello dello “streaming as a service – dice Giampaolo Fiorentino, Head of Content Data and Telco – per gestire l’orchestration di contenuti streaming e video” in un contesto nel quale l’utente genera sempre più contenuti in autonomia. In questo senso “Il 5G aiuterà moltissimo, riducendo i costi”.
Una rivoluzione, quella del 5G, che si manifesterà in maniera evidente anche nel turismo, “un’industria che è già la più digitale di tutte”, ricorda Edoardo Colombo, Responsabile Osservatorio Turismo Digitale AIDR.