BSkyB, utili record per la pay-Tv britannica di Rupert Murdoch: 906 mln di sterline per l’esercizio annuo

di Raffaella Natale |

La brillante performance ha spinto il gruppo a lanciare una nuova operazione di buyback da 500 milioni di sterline.

Gran Bretagna


BSkyB

La pay-tv britannica BSkyB, controllata al 39,1% dalla News Corp che in Italia possiede Sky, ha chiuso l’esercizio fiscale al 30 giugno con un utile netto di 906 milioni di sterline, in rialzo del 12% rispetto agli 810 milioni registrati nell’analogo periodo dell’anno precedente. La brillante performance, ottenuta anche grazie ai 10,6 milioni di abbonati, ha spinto il colosso inglese del settore media a lanciare una nuova operazione di buyback da 500 milioni di sterline.

Nelle scorse settimane, Proto ha acquistato circa l’1% di BSkyB. La notizia è stata data direttamente da Alessandro Proto, CEO di Proto Organization, aggiungendo che “abbiamo contatti diretti con Murdoch, che sta ristrutturando il suo impero mediatico e l’investimento rientra nell’ottica di incrementare la nostra presenza nei media nazionali ed internazionali. Dopo Rcs e L’Espresso, BSkyB rappresenta un investimento strategico di enorme importanza per me e il mio gruppo anche in previsione di un eventuale impegno politico”.  

Il gruppo televisivo ha totalizzato nel trimestre un fatturato in crescita del 4,5% a 6,8 miliardi di sterline (8,66 miliardi di euro).

L’utile operativo al netto delle poste straordinarie è salito del 12% in termini tendenziali a 1,22 miliardi, superando di poco le previsioni del mercato. BSkyB ha proposto un dividendo finale di 16,2 pence per azione, portando la somma totale delle cedole a valere per l’intero esercizio a 25,4 pence.

 

Nel corso dell’anno la compagnia, che oltre a fornire canali Tv a pagamento offre anche prodotti di telefonia e banda larga, s’è concentrata sulla vendita di servizi supplementari ai propri clienti, visto che la crisi economica rende difficile l’espansione in altri mercati.

Questa strategia ha permesso a BSkyB di aumentare a 548 sterline l’abbonamento medio per utente, mentre è in calo del 9,9% il numero delle disdette.

 

Il mese scorso, la società s’è poi aggiudicata i diritti sulle partite della Premier League per i prossimi tre anni – a partire dal campionato 2013 – per una contropartita di 2,28 miliardi di sterline, rendendo ancora più appetibile il proprio pacchetto.

 

Secondo i dati di una ricerca commissionata dal gruppo a Oxford Economics, per misurare l’impatto del network sull’economia britannica, la Tv satellitare impiega 120 mila persone, paga contributi al governo di Londra per 2,3 miliardi di sterline e contribuisce al prodotto interno lordo nazionale con rendite per 5,4 miliardi.

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