Regno Unito
L’Autorità britannica per le tlc (Ofcom) ha pubblicato nei giorni scorsi i dettagli del processo di attribuzione delle frequenze 4G nel Paese, l’unico tra i principali paesi europei a non aver ancora provveduto all’assegnazione dello spettro del digital divide.
Il regolatore prevede di vendere 250 Mhz di spettro nelle bande 800Mhz e 2,6Ghz. Entro la fine del 2012 dovranno arrivare le richieste di partecipazione all’asta, per procedere con la gara all’inizio del 2013.
Ofcom ha confermato che una porzione dello spettro sarà riservata a un quarto operatore – una decisione che aveva scatenato le polemiche nei mesi passati (Leggi articolo Key4biz) – e che il disciplinare di gara richiederà che la copertura a banda larga mobile arrivi al 98% entro 4 anni.
Secondo le previsioni di Ofcom, gli operatori otterranno le licenze entro la metà del 2013 per poter lanciare i servizi entro la fine dell’anno prossimo.
Le regole per l’asta, ha affermato il Ceo Ofcom Ed Richards, sono state ideate per “offrire i massimi benefici possibili ad aziende e cittadini”.
La Gran Bretagna, ha affermato l’analista Thomas Wehmeier di Informa Telecoms & Media, viaggia in netto ritardo rispetto agli altri grandi mercati europei. Ofcom ha infatti rinviato l’avvio del processo di assegnazione delle frequenze per far sì che venissero risolte alcune questioni tecniche come il problema delle interferenze con la Tv digitale (Leggi articolo Key4biz).
Secondo Wehmeier, il Regno Unito arriverà alla commercializzazione dei servizi 4G con 4 anni di ritardo – “L’equivalente di anni luce in un mercato a rapidissima evoluzione come quello mobile”.
Wehmeier nota quindi che in Corea la penetrazione del 4G è già al 17% e arriverà probabilmente al 50% già nei primi mesi del 2013, quando ancora il Regno Unito starà facendo i primi passi della gara per l’assegnazione delle frequenze.
Secondo alcuni dati riportati dalla stampa britannica, il Governo incasserà dall’asta circa 4 miliardi di sterline, una cifra ben lontana da quella dell’asta 3G, quando gli operatori misero sul piatto 22,5 miliardi di sterline.