Diritto d’autore: ‘Google Books non sostituisce le librerie’. L’azienda chiede al tribunale di New York di respingere le denunce

di Raffaella Natale |

Google si appella al fair use, per garantire l’interesse generale.

Stati Uniti


Google Book

Google ha chiesto al Tribunale federale di New York di respingere la denuncia presentata da scrittori ed editori americani contro il progetto Google Book, sostenendo che la digitalizzazione di queste opere, “non punta alla sostituzione” dei libri.

La web company, in un documento indirizzato al tribunale, osserva che Google Book deve salvaguardare il ‘fair use’, un concetto giuridico che produce una serie di eccezioni al diritto d’autore per la tutela dell’interesse generale.

Nell’ambito di questo progetto, la società ha finora messo online gratuitamente oltre 20 milioni di libri, non coperti da copyright, per gli altri sono invece disponibili solo degli abstract.

 

“Google Book – ha dichiarato la compagnia – offre agli utenti un nuovo e più efficace mezzo per trovare libri che possano interessarli”.

“Questo programma non intende sostituire i libri“, con dei file. “I lettori devono acquistare sempre un libro in negozio o stamparlo in biblioteca per poterlo leggere”.

 

Nel 2005 il sindacato degli autori e l’Association of American Publishers hanno depositato le loro denunce per violazione del diritto d’autore.

Nel 2008 era stato raggiunto un accordo tra le parti, successivamente respinto, che prevedeva il pagamento da parte di Google di 125 milioni di dollari a titolo di risarcimento e l’istituzione di un registro dei diritti dei libri.

 

Gli oppositori ritengono che lasciare a Google la possibilità di proseguire il proprio progetto porrebbe dei problemi di monopolio e di diritto d’autore, oltre a lasciare all’azienda il diritto esclusivo di digitalizzare milioni di opere orfane, per le quali risulta difficile risalire agli autori.

Alcuni hanno inoltre puntualizzato che il diritto d’autore non può essere revocato a meno che non sia l’autore a farne espressa richiesta.

 

I querelanti hanno tempo fino al 24 agosto per depositare le loro argomentazioni e il 9 ottobre è prevista un’audizione presso il giudice Denny Chin, che deciderà se accogliere o meno la denuncia.

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