Europa
I responsabili dei sistemi informativi delle aziende europee continuano a nutrire forti dubbi verso i media sociali. Stando al Rapporto ‘Killer Apps 2012‘, realizzato da Easynet e Ipanema Technologies, quasi il 70% dei CIO blocca Facebook, il 60% YouTube, il 50% Twitter e il 56% tutti i servizi di video online.
Lisa Myers, CEO di Verve Search, agenzia di settore, commenta: “E’ rischioso bloccare i social network e sono sorpresa che lo facciano in tanti”.
La Myers spiega che “il ritorno sugli investimenti in social media è semplicemente la garanzia per l’esistenza delle aziende da qui ai prossimi cinque anni. Oltre la metà della popolazione mondiale ha meno di 30 anni e non sa cosa significhi un modo senza internet. Per questi giovani, internet è parte integrante delle loro vite. Le società hanno bisogno di integrare il potere dei social network per usarlo, invece, che contrastarlo, in modo da fidelizzare i loro dipendenti e migliorare la loro customer experience”.
Secondo uno Studio di McKinsey, l’uso delle tecnologie sociali in azienda potrebbe far guadagnare tra il 20 e il 25% in termini di produttività e generare tra i 900 e 1.300 miliardi di dollari di fatturato, in tutti i settori dell’economia.
I social network possono migliorare le comunicazioni online, ma anche i processi di creazione del prodotto, il marketing o il servizio di assistenza clienti.
“Se ben utilizzate, le tecnologie sociali possono arricchire l’intera catena di valore”, spiega Eric Hazan, associato McKinsey.
Negli Stati Uniti, sottolinea Thierry Grenot, vicepresidente di Ipanema Technologies, l’acquisto da parte di grosse compagnie di start-up specializzate nei social network per aziende (Yammer da parte di Microsoft, Buddy Media da parte di Salesforce, Collective intelligence e Vitrue da parte di Oracle) conferma la loro importanza.
Nonostante ciò, appare evidente come i CIO europei non abbiano compreso l’importanza di tale strategia, col rischio di allargare ulteriormente il gap tra Generazione X e Y, come evidenzia Justin Fielder, direttore tecnico di Easynet.
“I social media sono una boccata di aria fresca per le persone con meno di 30 anni e sono indispensabili per la comunicazione, l’istruzione e l’informazione. Il loro contributo al successo di un’azienda è immenso. I CIO – generalmente appartenenti alla Generazione X – devono prendere coscienza di questo, altrimenti rischiano di compromettere il futuro delle loro aziende”.