In queste ultime settimane, buona parte del territorio italiano è stato colpito da un’incredibile ondata di maltempo che ha causato l’interruzione dell’energia elettrica in diverse aree del Paese. Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno dovuto fare i conti con significativi danni alle linee elettriche, danneggiate dalla caduta di alberi, raffiche di vento, frane e smottamenti. Come comunicato dall’Arera, l’Autorità dell’energia, è possibile richiedere rimborsi ed indennizzi per la mancata erogazione di energia elettrica per via del maltempo.
Prima di procedere con l’illustrazione delle modalità di rimborso per mancata erogazione di energia elettrica, ricordiamo che per ridurre al minimo i costi della bolletta della luce è fondamentale, anche in considerazione dei recenti aumenti tariffari comunicati dall’Arera stessa, scegliere con estrema attenzione la propria tariffa. Tramite il comparatore di SosTariffe.it per offerte luce è possibile individuare le migliori offerte disponibili sul mercato per poter ridurre al minimo l’importo della bolletta. Tutte le offerte potranno, inoltre, essere attivate online rapidamente.
Torniamo ora agli indennizzi luce per il maltempo. I rimborsi per la mancata erogazione di corrente elettrica (senza un dovuto preavviso da parte degli enti predisposti) sono previsti per interruzioni superiori alle otto ore. Per un periodo di tempo inferiore, infatti, l’Arera stabilisce che non sono dovuti indennizzi per i clienti. Solitamente, infatti, queste interruzioni non preventivate vengono risolte in breve tempo grazie all’intervento di squadre di tecnici gestite dal fornitore.
Per quanto riguarda, invece, le interruzioni di corrente elettrica per un periodo di tempo superiore alle otto ore possono comportare un rimborso per il cliente. In questo caso però entrano in gioco diversi fattori come il numero di abitanti del comune dove avviene l’interruzione (meno di 5 mila, tra 5 mila e 50 mila e oltre i 50 mila) e la tipologia di impianto (a bassa o media tensione) e di fornitura (domestica o non domestica).
Per le utenze domestiche con potenzia inferiore o uguale a 6 Kw è previsto un rimborso di 30 Euro per il superamento dell’orario massimo di interruzione più un extra di 15 Euro per ogni 4 ore di “black out”. Il tetto massimo dell’indennizzo è di 300 Euro. Per altre tipologie di utenze, inoltre, l’entità dei rimborsi aumenta e può arrivare sino ad un tetto massimo di 6 mila Euro. Per ulteriori dettagli è sempre consigliabile consultare il sito Arera dove è possibile trovare tutte le categorie di impianto ed i dati relativi all’importo dei rimborsi.
Di norma, inoltre, non è necessario richiedere il rimborso. L’indennizzo legato all’interruzione di corrente elettrica non prevista e comunicata all’utente viene accreditato in automatico in bolletta dal fornitore. Il tempo massimo per l’accredito di tale rimborso è fissato in 60 giorni. Nel caso in cui tale rimborso non venga erogato è possibile presentare una domanda apposita da inviare entro 8 mesi dall’interruzione al gestore della rete. Il gestore avrà tre mesi di tempo per fornire una motivazione in merito alla mancata erogazione del rimborso e per procedere all’accredito della cifra spettante al cliente.
E’ importante sottolineare, in conclusione, che i soggetti morosi, coloro che hanno causato l’interruzione dell’erogazione della corrente o che non hanno presentato una dichiarazione di conformità dell’impianto non hanno diritto ad alcun rimborso anche se il black out è durato più del tempo minimo.