Lunedì a Lisbona durante il vertice sul Web Summit 2018, lo scienziato e informatico britannico Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, ha fatto appello alle società e ai governi affinché non lascino metà della popolazione mondiale ancora senza l’accesso a Internet.
We’re at a 50/50 moment for the web. We’ve created something amazing together, but half the world is still not online, and our online rights and freedoms are at risk. The web has done so much for us, but now we need to stand up #ForTheWeb #WebSummit
— Tim Berners-Lee (@timberners_lee) 5 novembre 2018
Berners-Lee ha evidenziato studi che dimostrano che metà della popolazione mondiale sarà online entro il prossimo anno, ma il tasso di adozione sta rallentando considerevolmente, lasciando potenzialmente miliardi tagliati fuori dai servizi governativi, dall’istruzione e dal dibattito pubblico.
L’inventore del World Wide Web ha affermato che tutto Internet sta andando a rotoli, con il dilagare delle fake news e problemi relativi alla privacy, incitamento all’odio e polarizzazione politica, oltre a un crescente divario digitale tra quelli nei paesi più ricchi e quelli più poveri.
Per questo motivi ha invitato aziende e governi a firmare una ‘Carta per il web’ entro il prossimo maggio per ricostruire la fiducia in Internet e trovare nuovi modi per monetizzare, regolamentare e garantire un accesso equo e conveniente al mondo online. Un documento che mira a proteggere i diritti e le libertà delle persone online.
“Chi di noi è online vede i suoi diritti e le sue libertà minacciate – ha affermato Tim Berners-Lee al Web Summit di Lisbona – Abbiamo un nuovo contratto per il web, con chiare responsabilità per coloro che hanno il potere di rendere la rete migliore”.
I’ve just shared a new contract #ForTheWeb at #WebSummit. It’s going to take all of us – citizens, governments and companies – to solve the challenges that face our web today. Check out the starting principles and supporters: https://t.co/gM4bUiYQFS
— Tim Berners-Lee (@timberners_lee) 5 novembre 2018
Il documento è diviso in tre sezioni, con commi specifici per istituzioni, aziende e utenti. E fra i principi base c’è ovviamente la privacy: “diritto fondamentale perché tutti possano utilizzare Internet in modo libero, sicuro e senza timori“. Le aziende devono quindi “rendere il web affidabile e accessibile così che nessuno sia escluso“.
Ad oggi circa 60 aziende tra cui Google e Facebook oltre a governi come quello francese e imprenditori di spicco come Sir Richard Branson hanno firmato il contratto proposto dall’informatico. Nel novero dei sostenitori di Berners-Lee non c’è però Amazon, azienda che secondo Lee dovrebbe essere divisa perché troppo grande e in grado di imporsi come un monopolio globale.