Internet mobile: cresce il peso dei dati sui conti degli operatori. Negli Usa mercato da 80 mld

di Alessandra Talarico |

Secondo un report di Chetan Sharma, nel 2012 i dati rappresenteranno il 90% dei volumi totali di traffico mobile, lasciando alla voce solo una piccola porzione delle reti; nel 2013, i profitti legati alla voce caleranno del 60%.

Stati Uniti


Mobile OS

Internet mobile…croce e delizia degli operatori telefonici. Se infatti è in atto un acceso dibattito sulla contrapposizione tra operatori e OTT, con i primi che chiedono un cambiamento degli attuali business model che preveda la collaborazione dei secondi al mantenimento delle reti, uno studio condotto dalla società di consulenza americana Chetan Sharma dimostra come i dati stiano iniziando a contribuire alla crescita dei profitti delle telco mobili d’oltreoceano.

Negli Usa, secondo il report US Mobile Data Market Update Q2 2012, nel secondo trimestre 2012 i ricavi legati ai servizi dati sono cresciuti del 5% rispetto al trimestre precedente e del 19% su base annua a quota 19,3 miliardi. La società prevede che entro la fine dell’anno il mercato varrà 80 miliardi di dollari.

 

Mentre l’Arpu legato ai servizi voce è sceso di 63 centesimi, quello dati è cresciuto di 60 centesimi (+3%) rispetto al primo trimestre e rappresenta ormai il 42% dell’Arpu totale, con la previsione che raggiunga il 50% entro il prossimo anno. gli utenti, in sostanza, spendono mediamente 30 dollari al mese per i servizi voce e circa 20 per i dati.

 

Complessivamente negli Usa si consumeranno quest’anno 2 Exabytes di dati mobili, con una media che già si attesta su circa 850 Mb al mese per utente.

Questa crescita è ovviamente trainata dal successo degli smartphone, che hanno rappresentato il 70% dei dispositivi venduti nel trimestre, con una penetrazione che per la prima volta negli Usa supera il 50%. La maggior parte monta sistema operativo Android, con Samsung che si conferma leader di tutti i segmenti del mercato anche negli Usa, ma è l’iPhone a dominare in termini di ricavi (il 70% del totale) e appeal. In quella che è senz’altro una corsa a due, cresce l’attesa per l’uscita di Windows 8, che dovrebbe consentire a Microsoft di diventare il terzo player nell’arena.

 

La vitalità dei dati è senz’altro un fattore positivo per gli operatori che hanno urgente bisogno di nuovi canali di crescita.

Quest’anno, sempre secondo un altro recente studio di Chetan Sharma, l’industria mobile globale raggiungerà un fatturato di 1,5 trilioni di dollari.

La triade formata da reti a banda larga veloci, dispositivi mobili ben congegnati  dispositivi e la fornitura insaziabile di contenuti, applicazioni e servizi ha scatenato domanda dei consumatori come mai prima.

 

Se si guarda infatti alla storia del settore mobile, la prima generazione è stata principalmente focalizzata sulla voce e si protratta per 10-15 anni prima dell’introduzione del 2G. Un decennio più tardi, con l’avvento delle reti 3G sono arrivati i servizi dati e le applicazioni. Quando, infine, Apple ha lanciato l’iPhone nel 2007, seguito da Android di Google nel 2008, l’industria ha visto ribaltati tutti i suoi paradigmi. Mentre le implicazioni immediate si sono percepite subito, l’impatto di questi nuovi dispositivi sul modo di vivere e lavorare nel lungo periodo si sta ancora cercando di decifrare.

 

Nel 2012, prevede ancora la società, i dati rappresenteranno il 90% dei volumi totali di traffico mobile, lasciando alla voce solo una piccola porzione delle reti; nel 2013, i profitti legati alla voce caleranno del 60%. I prossimi 2-5 anni saranno dunque fondamentali per gli operatori mobili mondiali: “le strategie che perseguiranno e il livello di investimenti definiranno la loro esistenza per il prossimo decennio”, durante il quale si assisterà a una nuova ondata di consolidamento in quasi tutti i mercati e alla metamorfosi di molti operatori in ‘utility providers’. Soccomberà, secondo la società, chi non sarà capace di adattare le proprie strategie al mondo IP.

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