Agenda digitale: entro il 20 settembre il governo approverà il Decreto crescita. Ancora attriti sul nome del direttore dell’Agenzia

di Raffaella Natale |

Nel provvedimento grande spazio a smart city, start-up e sanità elettronica. Ma che ruolo ha avuto in tutto questo la cabina di regia istituita per collaborare alla realizzazione dell’Agenda digitale?

Italia


Corrado Passera e Francesco Profumo

La data dovrebbe essere quella del 20 settembre e intanto ministeri e imprese sono al lavoro per definire gli elementi essenziali intorno ai quali si svilupperà il decreto crescita.

Occhi puntati sul piano per la digitalizzazione che comprende coma prima cosa la nomina in Consiglio dei Ministri del direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, chiamata a svolgere fondamentali funzioni, sulla quale però s’è già registrato qualche attrito.

Pare, infatti, che sul nome della persona che andrà a ricoprire questo incarico chiave ci siano diversità di vedute tra il Ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, e quello dell’Istruzione, Francesco Profumo.

In lizza già diversi nomi, anche dirigenti dei ministeri, ma secondo le indiscrezioni più accreditate la linea sarebbe quella di favorire una persona proveniente dal mondo delle aziende e si parla già di qualcuno con una certa insistenza (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’Agenzia avrà un ruolo molto delicato: in vista di promuovere servizi o prodotti innovativi in grado di soddisfare una domanda pubblica potrà aggiudicare “un appalto pubblico innovativo, eventualmente nella forma di appalto pubblico pre-commerciale o del partenariato pubblico-privato”. Ma che fine faranno gli appalti gestiti in passato dagli enti – DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio – confluiti adesso nella nuova Agenzia?

Avrà, poi, il compito di creare una piattaforma nazionale delle smart city and community, sviluppando un catalogo nazionale dei sistemi e delle applicazioni, per favorire le best practices. Oltre alla monitoraggio dell’attuazione dei piani di eGovernment e all’impegno a colmare il digital divide, assicurando le connessioni internet su tutto il territorio.

 

 E proprio riguardo agli impegni presi da Passera nel promuovere le smart city, il decreto conterrà le norme elaborate sulla base delle indicazioni fornite dalla task force, voluta dallo stesso Ministro, il cui Rapporto dovrebbe essere consegnato nel secondo weekend di settembre.

 

Si lavorerà, inoltre, all’istituzione di un database delle frequenze, per valutarne l’effettivo utilizzo ed elaborare eventuali valorizzazioni economiche.

La parte riguardante, invece, la Pa digitale prevede una forte accelerazione del dossier riguardante la carta d’identità elettronica, mentre per la sanità gli obiettivi sono il  fascicolo sanitario elettronico e lo sviluppo della ricetta elettronica.

 

Nella bozza, anticipata dal Sole24Ore, si legge che il decreto prevedrà un ampio spettro di interventi, sostanzialmente a costo zero o con l’indicazione di limitati fabbisogni ancora da reperire, mentre la più costosa misura a sostegno della ricerca e innovazione (il credito di imposta) varrebbe 600-700 milioni di euro ed è destinata ad essere rinviata.

 

Si anticipa anche la nascita della iSrl, dove la “i” sta per innovazione: una società semplificata, che potrà adottare uno statuto standard e costituirsi interamente online con una comunicazione direttamente alla camera di commercio. La bozza propone una serie di benefici nei primi 48 mesi di vita, tra i quali sospensione degli obblighi di ricapitalizzazione, possibili esenzioni dal divieto di offerta al pubblico di quote di srl start-up, accesso alle categorie di azioni previste dagli articoli 2348 e 2351 del codice civile.

 

Resta, però, ancora da capire che ruolo abbia avuto nell’elaborazione di questa bozza la cabina di regia, appositamente istituita per contribuire ai lavori per la realizzazione dell’Agenda digitale (Leggi Articolo Key4biz).

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