Agenda digitale: tra le nuove misure, sostegno a start-up innovative e agevolazioni per la fibra, ma salta in Governo il cronoprogramma

di Raffaella Natale |

Tra le norme del Decreto sviluppo 2, di cui circola già la bozza, anche la tessera unica e gli incentivi all’internazionalizzazione delle microimprese grazie a internet.

Italia


Corrado Passera e Mario Monti

Nessun confronto in Consiglio dei Ministri sul pacchetto di norme del Decreto Sviluppo 2, firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che dovrebbe essere approvato entro la fine del mese.

Ieri in CDM il Ministro dei rapporti con il Parlamento e del programma di Governo, Piero Giarda, ha solo presentato la relazione sullo stato di avanzamento dei provvedimenti attuativi delle 7 principali riforme adottate nei mesi precedenti.

Ed è stato avviato un primo esame del cronoprogramma, cioè delle principali misure da adottare entro il termine della legislatura per la realizzazione degli obiettivi indicati nell’Agenda per la crescita.

 

Secondo le anticipazioni fornite da TMNews, sarebbero 50 gli articoli del Decreto crescita su cui sta lavorando Passera, contenente misure per l’Agenda digitale italiana e le start-up innovative. Il Governo con il decreto, si legge nella bozza, “promuove lo sviluppo dell’economia e della cultura digitali, definisce politiche di incentivo alla domanda di servizi digitali e favorisce l’alfabetizzazione informatica, nonché la ricerca e l’innovazione tecnologiche, quali fattori essenziali di progresso e opportunità di arricchimento economico, culturale e civile”.

 

Arriva la legge biennale per l’incentivazione e lo sviluppo dei servizi digitali: “Ogni due anni, entro il 30 aprile, il Governo, su proposta del Ministro dello Sviluppo economico presenta alle Camere il disegno di legge annuale per l’incentivo e lo sviluppo dei servizi digitali”.

Tra le altre cose il disegno di legge punta a rimuovere gli ostacoli “legislativi e amministrativi allo sviluppo dei servizi digitali” e a “promuovere in tutti i settori di competenza della pubblica amministrazione lo sviluppo di tali servizi“. Entro il 31 ottobre di ogni anno spetta al governo presentare una “relazione di accompagnamento” alle commissioni parlamentari competenti.

 

Di prevede, per esempio, di ridurre ai minimi termini tutti gli adempimenti burocratici per le start-up innovative.

Per incentivare lo sviluppo della banda larga, fondamentale per la crescita economica del Paese, si prevede che le infrastrutture in fibra o impianti per le connessioni broadband siano esentati dal pagamento ai Comuni della tassa o del canone per l’occupazione degli spazi o delle aree pubbliche. Con il Decreto sviluppo 2 si punta, infatti, a potenziare ancora di più i collegamenti internet, visto che l’Italia è al di sotto della media europea.

 

L’Agenda digitale richiederà, secondo il Ministero dello Sviluppo economico, un impegno finanziario pubblico di 150 milioni di euro per completare la banda larga e rendere Internet accessibile a tutti entro il 2013, più una serie di contributi per completare il processo di digitalizzazione in ambito pubblico e investimenti provati per sviluppare settori correlati come l’eCommerce.

 

La neonata Agenzia per l’Italia digitale, che ha il compito di accelerare lo sviluppo della banda larga e coordinare le politiche di diffusione delle nuove tecnologie, anche sotto il profilo dell’alfabetizzazione, dovrà anche garantire l’estensione dell’accesso a Internet per tutti i soggetti, pubblici e privati, favorendo anche le misure atte a sviluppare il commercio elettronico, con particolare riguardo alle micro imprese.

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Per l’alfabetizzazione digitale si punta alle scuole, scommettendo che poi saranno proprio i ragazzi ad aiutare le loro famiglie a conoscere meglio il mondo di internet.

 

Forte accelerazione anche all’internazionalizzazione delle PMI, sfruttando la rete internet. Nel 2013 ci sarà un contributo di 1.000 euro alle micro e piccole imprese che per la prima volta entreranno nel web, avviando servizi di eCommerce per aumentare le vendite all’estero.

 

Tra le misure, prevista poi l’introduzione di una tessera unica che accorperà la carta d’identità e i dati sanitari. Ma anche l’arrivo della ricetta digitale e anche delle comunicazione di nascita e morte direttamente online.

 

Oltre a questo il Decreto prevede anche il domicilio digitale del cittadino: “E’ facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione un indirizzo di posta elettronica certificata” conservato presso l’Anagrafe nazionale della popolazione residente. Dal primo gennaio 2013 le amministrazioni pubbliche comunicano con i cittadini solo tramite il domicilio digitale dichiarato. Prevista anche la modalità elettronica per le tessere di riconoscimento rilasciate dalle pubbliche amministrazioni al personale in servizio.

 

Sempre sul fronte amministrativo, arriva l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, “per accelerare il processo di automazione amministrativa e migliorare i servizi per i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni, riducendone i costi connessi“. Inoltre, per contenere i costi del censimento della popolazione, dal 2016 il censimento della popolazione e delle abitazioni “è effettuato dall’Istat con cadenza annuale“.

 

Dal 1° luglio 2013, inoltre sarà obbligatorio accettare i pagamenti con moneta elettronica, bancomat e prepagate, per importi superiori ai 50 euro.

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