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I proprietari di iPhone sono ‘data dipendenti’ e usano internet mobile molto più dei possessori degli smartphone Samsung. Questo forse è cosa nota, ma un nuovo studio rivela che i dispositivi Apple sono all’origine di un traffico otto volte superiore a quello dei dispositivi concorrenti.
Mentre la battaglia legale tra Apple e Samsung riempie tribunali e pagine di giornali – col gruppo di Cupertino che ha anche deciso di rafforzare il suo carniere di brevetti LTE per mettersi al riparo dalla minaccia di nuove cause – le due società continuano a confrontarsi, come sarebbe ovvio e naturale, nei negozi. In quest’ultimo campo, tuttavia, è Samsung a primeggiare: il suo ultimo modello, il Galaxy S III ha venduto 20 milioni di unità in 100 giorni, dopo aver raggiunto la soglia dei 10 milioni a fine luglio. Di questi, 6 milioni sono stati venduti in Europa, 4,5 in Asia, 4 milioni in Nord America e 2,5 milioni in Corea.
Il Galaxy S III, che Apple vorrebbe mettere fuori mercato, si conferma dunque lo smartphone più popolare negli Usa –best seller presso tre dei 4 operatori mobili d’oltreoceano (tutti tranne AT&T) – e il gruppo leader indiscusso del mercato smartphone e cellulari anche in Europa.
Ecco perchè, insomma, Apple ha deciso di includere anche l’S III nella lista nera dei device di cui vorrebbe interdire la vendita negli Usa: il blocco degli altri 8 Galaxy (Leggi articolo Key4biz), del resto, non sarebbe una grande perdita per Samsung, che punta soprattutto sul suo ultimo modello, di cui oltreoceano ha anche anticipato il lancio – l’S II venne lanciato a novembre, l’S III a giugno – per approfittare dello stallo delle vendite di iPhone in attesa della versione 5 dello smartphone di Cupertino che sarà lanciato il 12 settembre (Leggi articolo Key4biz).
Anche in Europa, del resto, Samsung la fa da padrone: secondo gli ultimi dati IDC, il gruppo coreano ha raggiunto nel secondo trimestre una quota di mercato del 41% e venduto 17,3 milioni di telefonini (di cui 11,9 milioni di smartphone), in crescita del 24% rispetto allo scorso anno. Nokia, al secondo posto, ha venduto 8,1 milioni di dispositivi (5,7 mln di smartphone) e Apple ne ha venduti 5,2 milioni per una quota del 19%.
Samsung, dunque, è la nuova Nokia dei tempi ‘d’oro’ e il suo 43% di market share nel segmento smartphone giustifica il nervosismo di Cupertino.
A livello di traffico generato, tuttavia, l’iPhone sembra non avere rivali: secondo uno studio della società di analisi pubblicitaria Chitika, l’iPhone da solo genera un volume di traffico 8 volte superiore a quello degli 8 modelli di cui Apple vorrebbe vietare la vendita (Galaxy S 4G, Galaxy S2 AT&T, Galaxy S2 Skyrocket, Galaxy S2 T-Mobile, Galaxy S2 Epic 4G, Galaxy S Showcase, Droid Charge e Galaxy Prevail).
Chitika ha analizzato per una settimana il traffico generato dall’iPhone e dagli 8 modelli Samsung inclusi nella lista nera di Apple ed è giunto alla conclusione che sul segmento analizzato, l’88% del traffico è generato dall’iPhone e il restante 11% dagli 8 dispositivi concorrenti.
Visto comunque che con ogni probabilità lo scontro tra le due aziende si sposterà anche sul fronte del 4G, con Samsung che ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia per violazione di brevetto appena Apple presentasse un dispositivo di quarta generazione (Leggi articolo Key4biz), il gruppo di Cupertino ha deciso di correre ai ripari e acquistare un considerevole numero di brevetti legati LTE.
Secondo il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, i brevetti registrati all’European telecommunications standards institute (ETSI) mostrano che Apple – del tutto assente lo scorso anno – conta ora 318 patent LTE, pari al 4,9% del totale. Di questi, 44 sono stati sviluppati in proprio, e il resto è stato acquistato da Nortel e Freescale lo scorso anno. La società Rockstar Bidco, di cui Apple detiene una quota di maggioranza, ne possiede altri 116, che portano il totale a 434 brevetti LTE nelle casse di Cupertino.
Al primo posto resta comunque Samsung con 819 brevetti (pari al 12,7%) seguita dall’americana InterDigital (780 brevetti, pari al 12,1%).