Diritto d’autore, Neelie Kroes: ‘Leggi obsolete frenano il progresso. Necessaria riforma con partecipazione di tutti gli stakeholders’

di Raffaella Natale |

L’economia europea minacciata dall’avanzata dell’America. Il Commissario Ue ribadisce il bisogno di agire in fretta per non perdere altre opportunità di crescita.

Unione Europea


Musica digitale

Parlare di riforma del diritto d’autore non è facile neanche per il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, che intervenendo al Summit sulla proprietà intellettuale al Consiglio di Lisbona ha riconosciuto la complessità della situazione, per via delle diverse posizioni delle parti coinvolte.

“Il mondo in cui viviamo sta cambiando velocemente. La tecnologia sta cambiando. I modelli di business stanno cambiando. Il nostro modo di fruire e godere i contenuti  – musica, film, giochi – sta cambiando. E, se vogliamo mantenere il giusto equilibrio, il quadro regolamentare deve adeguarsi”, ha detto la Kroes.

 

Il Commissario ha commentato che l’attuale Direttiva Ue sul copyright risale al 2001 e le proposte della Commissione al 1998. Nel frattempo sono cambiate moltissime cose.

Nel 1998, ha ricordato, Mark Zuckerberg aveva solo 14 anni. Oggi quasi un miliardo di persone nel mondo usano attivamente il suo social network, Facebook.

Nel 1998, non esisteva YouTube. Oggi sulla piattaforma di Google vengono caricati un’ora di video al secondo.

E ancora, nel 1998, la maggior parte della gente ascoltava la musica in radio o su Cd. Oggi la musica digitale vende più di quella tradizionale, perché il download o lo streaming consentono una fruizione veloce e personalizzata, in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo web-based.

 

I cambiamenti non si limitano ai contenuti digitali, riguardano anche la ricerca, per esempio, quella scientifica.

 

Ma, ha sottolineato la Kroes, bisogna sciogliere “l’attuale groviglio giuridico“. E anche per questo settore, bisogna fare i conti con le regole dei 27 Stati membri, a volte molto diverse tra loro.

Per prima cosa, ha indicato, bisogna intervenire per rimuovere le restrizioni transfrontaliere che a volte impediscono anche di comprare musica legalmente.

La Ue ha già fatto una proposta per le opere orfane e, recentemente, una sulla gestione collettiva dei diritti, per rendere più facili le licenze multiterritoriali.

Come possiamo aspettarci che le aziende europee abbiano successo, se devono confrontarsi con le norme di 27 Paesi diversi?”, s’è chiesta la Kroes.

Come può l’Europa competere con le piattaforme americane che possono facilmente vendere a centinaia di milioni di utenti?”

 

Ogni giorno che passa senza che le istituzioni diano una risposta, è una perdita in più per il mercato e “la nostra economia perde la possibilità di una nuova crescita”.

L’America procede, mentre l’Europa sta ferma e questo spaventa il Commissario Ue.

La Kroes s’è detta comunque felice di vedere che sul fronte del copyright le cose si stanno muovendo. A livello internazionale, la World Intellectual Property Organisation (WIPO) sta valutando nuovi interventi, in particolare, nuove eccezioni e limitazioni al diritto d’autore. Anche diversi Paesi sono al lavoro per una riforma della materia ma, ha evidenziato il Commissario, c’è bisogno di una soluzione comune, per evitare frammentazione e cogliere i benefici del mercato unico digitale.

Il Commissario Ue, Michel Barnier, è impegnato nella riforma della Direttiva Ue del 2001 sul copyright.

Adesso, però, ognuno deve fare la sua parte. Dal mio canto, ha detto la Kroes, “Sono aperta ai suggerimenti di tutti gli stakeholders: artisti, consumatori, aziende e ricercatori”.

“Solo così – ha concluso – possiamo pensare al futuro e stimolare innovazione e crescita”.

“Il progresso tecnologico non può essere limitato da leggi obsolete. Nell’interesse dell’industria, degli utenti e della nostra economia, non possiamo aspettare che l’America ci superi”.

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