Infrastrutture

5G, Stefano Pileri (Italtel-Exprivia) ‘Le torri passeranno da 60 mila a 600 mila nei prossimi cinque-dieci anni’

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Cresce l’attenzione sulla prossima asta per l’assegnazione delle frequenze 5G in Italia. Pileri: “Non si tratta solo un'evoluzione del 4G, ma una piattaforma che potrebbe aprire opportunità di sviluppo per l'intero sistema economico”. Focus sulla diffusione della cosìddetta fixed wireled access.

È stata annunciata per settembre l’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G nel nostro Paese. Dall’asta sono attesi 2,5 miliardi di euro per le casse dello Stato, di cui 1,2 miliardi già quest’anno.

Le procedure di gara per l’assegnazione e le regole di utilizzo delle frequenze pioniere in banda 700 Mhz, 3.6-3.8 Ghz e 26.5-27.5 Ghz sono state approvate nei mesi scorsi dall’Agcom.

Lo scorso venerdì in un’intervista sul quotidiano Il Foglio, l’amministratore delegato di Italtel, Stefano Pileri, ha spiegato che “gli attuali 60 mila siti per la trasmissione del segnale per la telefonia mobile potrebbero diventare 600 mila e oltre nei prossimi cinque-dieci anni, proprio come conseguenza dell’introduzione di una tecnologia particolarmente innovativa come il 5G, che non è solo un’evoluzione del 4G ma una piattaforma che potrebbe aprire opportunità di sviluppo per l’intero sistema economico”.

Per una maggiore copertura 5G del territorio e una maggiore velocità di connessione, infatti, si legge nell’intervista, servono un gran numero di piccole antenne collegate stabilmente alla fibra ottica: “per avere maggiore velocità su smartphone e applicazioni, le celle di trasmissione devono diventare più piccole e servire pochi device, quindi cresce il numero delle torri necessario”.

In relazione alle infrastrutture wireless, sia per la diffusione del segnale tv, sia per la telefonia mobile, che potrebbero assumere un ruolo strategico a livello paese, oltre che un business fortemente remunerativom, Pileri ha poi affermato che “Lo sviluppo dei siti per la trasmissione del segnale televisivo è sicuramente meno veloce rispetto a quello delle telecomunicazioni perché legato a tecnologie come il digitale terrestre, ma non va trascurato che l’evoluzione futura è la diffusione della cosìddetta fixed wireled access, cioè la diffusione del segnale nelle aree rurali meno servite che avverrà attraverso la banda ultra larga grazie anche alla tecnologia 5G”.

Secondo l’amministratore delegato di Italtel, gruppo che sta per fondersi con Exprivia per dare vita a un player internazionale nelle tecnologie digitali per le telecomunicazioni con 600 milioni di fatturato, è auspicabile, infine, “il mantenimento di un livello di concorrenza tra i proprietari delle infrastrutture considerato anche che in un mercato in crescita c’è spazio per tutti”.

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