Unione Europea
Una strategia, quella presentata ieri dalla Commissione Ue, che mira a sostenere cultura e creazione per stimolare crescita e occupazione.
A questi settori, che comprendono tra gli altri cinema, Tv, musica, editoria e radio, fa capo oggi fino al 4,5% del PIL e il lavoro di 8,5 milioni di persone sul mercato Ue.
Un comparto che oggi deve fare i conti con sfide importanti, poste dal passaggio al digitale e dalla globalizzazione, ma anche dalla difficoltà ad accedere ai finanziamenti.
La strategia, “Promuovere la cultura e le professioni creative per la crescita e l’occupazione nell’UE“, prevede una serie di iniziative politiche e di modernizzazione del quadro normativo. La Commissione intende inoltre favorire la collaborazione reciproca a livello strategico tra i diversi settori, oltre a avere in programma di mobilitare finanziamenti Ue per aumentare il sostegno, in particolare mediante il programma da 1,8 miliardi di euro “Creative Europe“, che copre il periodo 2014-2020, ed i fondi della politica di coesione.
Il nuovo piano punta, quindi, “ad accrescere concorrenzialità e potenziale di esportazione di questi settori e a massimizzarne le ricadute positive per altri settori quali innovazione, ICT e risanamento urbano”.
La Commissione propone diverse iniziative incentrate sullo sviluppo delle competenze, l’accesso ai finanziamenti, la promozione di nuovi modelli di business, lo sviluppo del pubblico, l’accesso ai mercati internazionali e il miglioramento dei collegamenti con altri settori.
Androulla Vassiliou, Commissario Ue per Istruzione e Cultura, ha dichiarato: “Gli investimenti strategici in questi settori a livello locale e regionale hanno spesso prodotto risultati spettacolari,” oltre a determinare ricadute positive su altri settori e valorizzare l’immagine di un’Europa dinamica, attraente, creativa e aperta a culture e talenti di tutto il mondo. (r.n.)
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