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Risultati migliori del previsto per RIM, produttore canadese del BlackBerry: al secondo trimestre, le perdite si sono ‘fermate’ a 235 milioni di dollari, contro i 518 milioni del trimestre precedente, anche se lontano dagli utili per 329 milioni di dollari di un anno fa.
Escludendo gli elementi eccezionali, la perdita si è attestata a 27 centesimi per azione, mentre gli analisti attendevano un risultato negativo per 46 centesimi.
Il fatturato è stato pressoché stabile rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 2,87 miliardi di dollari, ma è sceso del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato è stato tuttavia superiore al consensus degli analisti, che attendevano un giro d’affari di 2,5 miliardi.
Nel secondo trimestre, RIM ha venduto 7,4 milioni di BlackBerry, rispetto ai 7,8 milioni del primo trimestre e ai 10,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Migliora la generazione di cassa, a 2,3 miliardi di dollari e cresce anche la base utenti, passata da 78 a 80 milioni.
Il Ceo Thorsten Heins ha ribadito che le difficoltà e le pressioni sulla società proseguiranno per l’intero anno fiscale in corso, soprattutto alla luce della crescente competizione sul mercato smartphone.
Una ‘sorpresa’ che ha avuto subito ripercussioni positive in Borsa, dove il titolo ha guadagnato il 15% negli scambi after-hour.
Il titolo di RIM ha perso in un anno l’80% del suo valore – portando la capitalizzazione a 7 miliardi di dollari e facendo della società una preda appetibile sul mercato.
E così, quello che è stato tra i pionieri della telefonia mobile ‘intelligente’ si è ritrovato nella tempesta, piegato anche dal rinvio del lancio del Blackberry 10 – che arriverà sul mercato non prima del primo trimestre del prossimo anno.