BIBLIOTECH
Aracne Editore
Pubblicato: settembre 2012
Pagine: 228
ISBN: 8854850736
Prezzo: 15,00
Qual’è la materia di un immaginario televisivo? Quali strumenti svelano le sue matrici e le sue metamorfosi? Quali declinazioni assume il concetto di immaginario nei nuovi assetti della produzione postmediale e televisiva? Sono tutte questioni che gli autori di questo volume affrontano con diverse prospettive teoriche e metodologiche per traguardare la vita e le relazioni misteriose delle immagini.
Il libro nasce dal progetto avviato circa tre anni fa dal C.I.R.Ce, il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione dell’Università di Torino, con l’obiettivo di sollecitare la comunità semiotica internazionale, ma anche quella dei sociologi, degli antropologi, dei filosofi, degli psicologi, dei giuristi e degli storici dei media, a confrontarsi con la tradizione e con le principali evoluzioni delle ricerche sull’immaginario.
Le ragioni di questo oggetto di ricerca possono sembrare scontate, data la centralità delle immagini nell’epoca contemporanea. Eppure, a fronte della grande rilevanza delle tematiche legate al ruolo dell’immaginazione e dei suoi contenuti nell’ontogenesi e nella filogenesi degli individui e delle società (Wunenburger, 2003; 2008: 67-87), molto resta ancora da esplorare.
Questo lavoro, in particolare, non solo tiene conto dei risultati ottenuti nei consessi internazionali a cui abbiamo accennato, ma riprende e rielabora in toto alcuni interventi e case studies presentati e discussi durante la Summer School sulla Televisione tenutasi a Torino dal 21 al 26 settembre 2010, oltre ad accogliere ulteriori contributi di studiosi invitati a confrontarsi con il tema in oggetto. Il volume presenta saggi che mirano a mettere in evidenza particolari meccanismi culturali, produttivi, storici e politici, idonei — ce lo auguriamo — a coinvolgere il lettore nella riflessione su quelle dinamiche di scambio tra realtà e immaginari, innestate, o al contrario recepite, dalla macchina
tele-visiva.
Gian Marco De Maria, è dottore di ricerca in Teoria e analisi del testo, ha insegnato per diversi anni Storia del cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Sudi di Torino. È stato autore di saggi su argomenti di storia e linguaggio cinematografico dedicati soprattutto all’analisi della cultura americana. Nel 2008 ha pubblicato la monografia «Due o tre cose che so di lei». Aspetti della messa in scena della città americana dagli anni Sessanta alle soglie del Duemila (CELID, Torino). Attualmente svolge attività di ricerca presso il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione dell’Università di Torino (CIRCe).
Antonio Santangelo, è docente di Semiotica della televisione presso l’Università degli Studi di Torino. Allo IED (Istituto Europeo di Design) di Torino, è titolare dei corsi di Crossmedia format e Semiologia del racconto. Dal 2006 al 2011 è stato docente di Semiotica e Semiotica – Corso avanzato presso il Corso di Laurea in Scienzedella Comunicazione dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Lavora da anni sui temi della televisione intermediale e della comunicazione multipiattaforma. In questo ambito e in qualità di autore, ha realizzato per MTV Italia il format Black Box e, per Finpiemonte, all’interno di un progetto per l’innovazione dei contenuti delletv locali piemontesi, il format Story Bond. È stato ed è consulente di Rai Uno, Rai Tre, Rai 5 e del Marketing Rai.