Europa
E’ in corso di svolgimento a Bruxelles il summit organizzato da ETNO e Financial Times sul tema ‘A smart Europe in a smart World’. Aperta dal direttore di ETNO Daniel Pataki, la conferenza ha visto anche la partecipazione del Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes.
Al centro del dibattito, innanzitutto la revisione delle regole internazionali sulle telecomunicazioni (ITRs). A questo proposito, il presidente del board di ETNO, Luigi Gambardella ha chiesto alla Ue di tenere una posizione unitaria a favore “dell’innovazione e dello sviluppo di una nuova era per Internet”.
“L’Unione europea – ha detto Gambardella – deve avere un ruolo pro-attivo a livello globale” e “dovrebbe spingere per una posizione comune e ambiziosa nel quadro della revisione in corso delle ITRs” perchè, ha aggiunto, “una simile prospettiva è fondamentale per continuare a giocare un ruolo di primo piano nell’economia digitale del futuro”.
Intervenendo al dibattito, l’ambasciatore William Kennard ha invece affermato che gli Usa si batteranno contro la prospettiva di cambiare le regole internazionali sulle tlc, ritenendo non ci siano alternative all’attuale sistema ma che, in compenso, si possano trovare soluzioni ‘alternative’ per risolvere gli attuali squilibri. Kennard, che ha sottolineato come il successo di internet sia dovuto proprio al fatto che i governi hanno deciso di non imporre le loro regole, si è detto d’accordo sulla possibilità che gli operatori abbiano abbastanza flessibilità d’azione per gestire il traffico sulle loro reti e ha proposto, come soluzione a lungo termine, quella che l’Europa generi una maggior quantità di contenuti attraverso il rafforzamento del mercato unico.
Il punto di vista degli operatori di telecomunicazione, oltre che da ETNO, è stato evidenziato dai vertici dei principali operatori europei. Tra questi, è intervenuto anche il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè, secondo cui l’industria europea fa fatica a competere a livello globale perchè troppo frammentata.
“Noi ora soffriamo di una eccessiva frammentazione a livello europeo e nazionale e ci confrontiamo invece sia a livello di servizi che di produttori di infrastrutture con una situazione estremamente concentrata”, ha affermato Bernabé ricordando che il settore delle telecomunicazioni europeo “si confronta con quattro monopoli”, facendo riferimento, tra gli altri, a Stati Uniti, Cina.
Giusto per rendere l’idea, in Europa ci sono 170 operatori per 490 milioni di cittadini; negli Usa, ci sono 17 operatori per 310 milioni di cittadini e in Cina ci sono 4 operatori per 1,3 miliardi di cittadini.
Bisogna, dunque, favorire una concentrazione del mercato ha affermato ancora Bernabè, ricordando di aver sottoposto la questione all’attenzione del presidente della Commissione europea Barroso.
Al momento, ha concluso, in Europa prevale ancora una “ortodossia regolamentare” che si riferisce però a “situazioni ormai largamente superate”.
Mark Page, di AT Kearney ha invece affermato che la strategia delle tariffe ‘flat’ non può più funzionare e che dal riequilibrio delle tariffe internet si potrebbero generare ricavi aggiuntivi per 12 miliardi di euro.