Usa-Ue, incontro tra Juncker e Trump per sondare possibile riduzione dei dazi su auto
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker incontrera’ il presidente Donald Trump a Washington la prossima settimana per sondare la possibilita’ di avviare negoziati per ridurre i dazi sulle auto per diversi partner commerciali chiave. E’ quanto scrive “Bloomberg” citando due funzionari a conoscenza dei piani ma che hanno preferito mantenere l’anonimato. Probabilmente Juncker vorra’ comunicare al presidente Usa la volonta’ dell’Ue di prendere in considerazione un cosiddetto accordo settoriale multilaterale per ridurre le tariffe delle auto tra le due parti, nonche’ altri importanti paesi esportatori di automobili. Un accordo del genere, che potrebbe sollevare l’industria automobilistica, richiederebbe del tempo per entrare in vigore e i funzionari citati non credono che Trump lo accetterebbe. L’Unione europea vorrebbe scongiurare possibili effetti dell’indagine statunitense per accertare se le importazioni di automobili e di componenti europei danneggino la sicurezza nazionale, il cui esito potrebbe culminare in dazi del 20 per cento sulle automobili dall’Ue. Washington ha gia’ colpito l’Ue con dazi sulle sue esportazioni di acciaio e alluminio usando la stessa giustificazione, ovvero la sicurezza nazionale. Juncker starebbe cercando di allentare il conflitto ad un mese dai dazi imposti dai 28 paesi Ue sulle importazioni dagli Usa, in risposta alle tariffe statunitensi. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sara’ il 25 luglio a Washington per incontrare Trump alla Casa Bianca. I due leader discuteranno la profonda cooperazione tra i governi e le istituzioni dell’Ue e degli Usa su una serie di temi prioritari tra cui politica estera e di sicurezza, il contrasto al terrorismo, la sicurezza energetica e la crescita economica. Nell’incontro si parlera’ anche di come migliorare il commercio transatlantico e di come creare un piu’ forte partenariato economico.
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Spagna-Catalogna, Sanchez propone di votare un altro Statuto per risolvere la crisi
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – La soluzione per uscire dalla crisi della Catalogna e’ votare: lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez, in occasione del suo intervento davanti alla Camera dei deputati per illustrare le linee guida del progetto politico socialista. Secondo il primo ministro, bisogna tornare al voto per approvare un nuovo Statuto autonomo che abbia il sostegno di tutte le forze politiche e non per decidere l’autodeterminazione della regione. Il Partito popolare (Pp) e Ciudadanos (Cs) hanno duramente attaccato il leader accusandolo di fare concessioni agli indipendentisti – come l’avvicinamento dei detenuti dell’Eta ai Paesi Baschi e dei politici alla Catalogna – solo per mantenersi la poltrona. I partiti separatisti Erc e PdeCat, dal canto loro, hanno invece avvertito che ritireranno l’appoggio a Sanchez se non ci saranno passi in avanti verso l’autodeterminazione della Catalogna. Secondo “El Pais”, e’ durato circa tre ore l’intervento di Sanchez che, dopo aver esposto il piano di governo, ha cercato di rispondere alle critiche arrivate dall’opposizione assicurando che la crisi catalana sara’ una “priorita’” della sua amministrazione e che continuera’ “il dialogo” per trovare una soluzione condivisa.
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Usa-Russia, Trump chiarisce su ingerenza russa: “Accetto conclusioni della nostra intelligence”
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver accettato le conclusioni delle varie agenzia di intelligence degli Stati Uniti secondo cui la Russia ha interferito nelle elezioni presidenziali del 2016, spiegando di essersi espresso male durante la conferenza stampa di ieri con il presidente russo Vladimir Putin. Trump, che ha incontrato i membri del Congresso per un chiarimento dopo la bufera scatenata dalle sue parole contro l’esito dei rapporti dei servizi segreti Usa sulle ingerenze russe, ha affermato che intendeva dire che non aveva motivo di pensare che qualcuno, diversamente dalla Russia, ha interferito nelle elezioni del 2016. Trump ha detto di aver esaminato una trascrizione di cio’ che ha detto, ed ha ammesso che una frase che avrebbe dovuto contenere una doppia negazione ha causato un fraintendimento. “Voglio essere assolutamente chiaro nel dire questo, e l’ho detto molte volte: accetto la conclusione della nostra comunita’ di intelligence sull’ingerenza della Russia nelle elezioni del 2016”, ha affermato Trump, aggiungendo che “volevo solo chiarire, ho grande rispetto per le nostre agenzie di intelligence”. Tuttavia, Trump ha sottolineato che qualsiasi azione intrapresa dalla Russia non ha avuto alcun impatto sulle elezioni presidenziali e che i nuovi rapporti avviati ora con la Russia sono importanti. Il presidente ha definito il suo incontro con Putin migliore della sua riunione con i membri della Nato, affermando di aver compiuto progressi verso il superamento almeno parziale delle gravi tensioni tra i due paesi.
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Gran Bretagna, rivolta anti-Corbyn nel Partito laborista sulla questione del codice anti-semitismo
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Il leader del Partito laborista britannico, Jeremy Corbyn, ieri martedi’ 17 luglio e’ stato e’ stato apertamente accusato di essere un “razzista anti-semita” in piena aula della Camera di Comuni, dopo che il Comitato esecutivo del partito (Nec) aveva rifiutato di rinunciare all’attuale testo del codice interno di condotta contro il fenomeno dell’anti-semitismo che serpeggia in alcuni ambienti laboristi in particolare e nella sinistra britannica in generale. Lo scrive il quotidiano di orientamento progressista “The Guardian”, riportando la rabbia espressa delle organizzazioni della comunita’ ebraica britannico contro la decisione presa dal Nec nel corso di una animata riunione presieduta dallo stesso Corbyn: secondo i critici, il codice di condotta del Partito laborista on rispetta la definizione internazionale di anti-semitismo.
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Brexit, la premier Theresa May sopravvive per un pelo alla ribellione dei suoi deputati filo-Ue
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Il primo ministro britannico Theresa May ieri martedi’ 17 luglio e’ riuscita a mantenere la sua presa sul processo della Brexit sopravvivendo per un pelo in Parlamento ad un tentativo dei deputati filo-Ue del suo stesso Partito conservatore di forzarle la mano a favore del mantenimento della Gran Bretagna nell’unione doganale europea anche dopo il divorzio: lo riporta il quotidiano economico “The Financial Times”; secondo il quale comunque l’esito del voto di ieri alla Camera dei Comuni, rimasto in bilico fino all’ultimo, dimostra le difficolta’ della premier a mantenersi in sella. L’emendamento alla legge sulla Brexit presentato dai deputati conservatori filo-Ue non e’ passato per appena 6 voti, al termine di una giornata drammatica che ha visto il capogruppo Tory Julian Smith minacciare i ribelli che una sconfitta della May ieri avrebbe significato le sue dimissioni e nuove elezioni in autunno; e ad ogni modo il governo si e’ salvato solo grazie all’insperato appoggio fornito al governo da alcuni deputati del Partito laborista. Il colpo di mano parlamentare dei Tory filo-Ue del resto, ricorda il giornale della City di Londra, e’ stato provocato da quanto era avvenuto il giorno precedente, lunedi’ 16, quando il governo aveva dovuto accettare invece un emendamento proposto dai suoi deputati piu’ euro-scettici, i cosiddetti “Brexiteers”. Stretta in questa morsa tra filo ed anti-Ue, commenta il quotidiano economico, la May ondeggia ogni giorno e la sua leadership e’ sempre piu’ a rischio: tanto che a Bruxelles ormai si chiedono se valga davvero la pena di continuare a negoziare il futuro status della Gran Bretagna dopo la Brexit con Theresa May, visto che la premier non riesce a mantenere unito il suo partito e che si trova costretta a cedere di vota in volta alle pressioni contrastanti delle fazioni interne rivali. A questo punto, ne conclude il “Financial Times”, il primo ministro punta disperatamente sulla pausa estiva dei lavori parlamentari nella speranza che essa raffreddi le passioni; ma il momento veramente cruciale arrivera’ in autunno, quando il Parlamento dovra’ dare il suo verdetto su quel “piano di compromesso” che la May ha elaborato proprio per accontentare tutti, ma che in realta’ scontenta ciascuno.
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Francia, il presidente Macron chiede alle imprese di aumentare le assunzioni
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha incontrato ieri all’Eliseo un centinaio di dirigenti di grandi imprese francesi, insieme ad altre associazioni attive nell’inseriemnto nel mondo del lavoro. Macron ha incitato le societa’ ad aumentare le assunzioni per “mettere in atto le riforme” intraprese dal governo. “Lo Stato non puo’ tutto, c’e’ bisogno che tutti si mobilitino” ha detto il presidente francese. I rappresentanti di Danone, Total e Bnp Paribas hanno presentato delle iniziative per l’occupazione. Macron non ha voluto dare stime precise in merito al numero di posto di lavoro creati, ma ha annunciato che questo tipo di appuntamento si terra’ regolarmente all’Eliseo con scadenza semestrale. Macron ha invitato le aziende a fare “la loro parte” per aiutare i giovani provenienti dai quartieri sensibili ad emanciparsi ed entrare nel mondo del lavoro. Per questo e’ stato chiesto di incrementare le assunzioni anche a di fuori delle metropoli. Il presidente ha inoltre dichiarato che verranno istituiti dei test per verificare eventuali discriminazioni nelle assunzioni. Questa misura riguardera’ inizialmente 4 aziende ed entro tre anni verra’ estesa a tutte le societa’ del SBF 120.
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Francia, dibattito sulla diminuzione del numero dei parlamentari
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Le opposizioni francesi hanno presentato una serie di emendamenti contro la principale misura prevista dalla riforma delle istituzioni, che prevede un abbassamento del 30 per cento del numero dei parlamentari. “Le Monde” spiega che il testo verra’ dibattuto a settembre all’Assemblea nazionale. Repubblicani, socialisti e gruppi di estrema sinistra hanno condannato in coro quella che viene considerata come la “misura faro” della riforma. “Ci sara’ un legame sempre piu’ distanziato con i francesi” afferma Eric Coquerel, deputato della France Insoumise. Alcuni deputati hanno anche contestato la volonta’ del presidente Emmanuel Macron di inserire il 15 per cento di proporzionale alle prossime elezioni legislative. Il quotidiano riporta il clima “molto teso” che si e’ respirato ieri nell’Assemblea, con opposizione e maggioranza che si sono scambiati accuse reciproche di populismo. Il relatore del testo, Richard Ferrand, ha condannato “l’ipocrisia” dell’opposizione provocando una serie di fischi nell’aula. Il ministro della Giustizia, Nicole Belloubet, ha sottolineato il fatto che si tratta “di un impegno presidenziale”.
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Germania, esponente della Csu bavarese fonda “Unione di centro”
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – In un’intervista rilasciata al quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung” Stephan Bloch, esponente dei Cristiano sociali bavaresi (Csu), parla della decisione di fondare un nuovo partito, la “Unione di centro”. Bloch non si sente piu’ rappresentato dal suo partito per via del recente corso che il suo presidente, il cristiano sociale Horst Seehofer, ha dato alle politiche nei confronti dei rifugiati. “Gli slogan populisti e la continua ricerca di colpevoli sono imbarazzanti per me. Cio’ di cui abbiamo bisogno sono discussioni concrete e un dialogo equo”, ha detto il politico tedesco criticando anche il compagno di partito nonche’ primo ministro bavarese Markus Soeder. I problemi della gente, secondo Bloch, sono altri: la digitalizzazione, le infrastrutture, gli alloggi, gli affitti a prezzi accessibili, la banda larga e trasporti efficienti. Si rischia una perdita di fiducia della gente dannosa per la democrazia, ha detto il politico. Come diceva Franz-Josef Strauss: “La Baviera e’ la nostra casa, la Germania la nostra patria, l’Europa il nostro futuro”. “Non dovremmo desiderare una politica contro l’Europa in Baviera, il paese nel cuore dell’Europa”, ha proseguito Bloch. Sostenere il cancelliere, la cristiano democratica Angela Merkel e’ importante. La nuova formazione politica, nel solo fine settimana, ha ricevuto piu’ di 500 richieste di iscrizione. Hanno aderito ministri, sindaci, membri del parlamento europeo e statale, oltre che molti membri della base del partito. Tra i sostenitori ci sono noti politici come Ruprecht Polenz, Roderich Kiesewetter o il deputato Dennis Radtke. Anche il vicepresidente nazionale della Cdu, nonche’ primo ministro del Nord Reno-Vestfalia, Armin Laschet, ha espresso il suo supporto su Twitter. Per Bloch e’ importante recuperare i voti persi a favore dell’AfD (Alternativa per la Germania), ma occorre farlo con un giusto orientamento della politica. I voti arrivano di conseguenza se si riesce in questo intento.
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Germania, l’Spd bavarese onora il capitano della “Lifeline” con il “Premio Europa”
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Poco prima del suo ritorno a Malta, per presenziare al processo a suo carico, il capitano della nave “Lifeline”, Claus-Peter Reisch, sara’ premiato dai Socialdemocratici bavaresi (Spd) con un premio di 2.500 euro. La presidente dei Socialdemocratici dello Stato tedesco, Natascha Kohnen, ha affermato che proteggere la dignita’ umana e’ l’obiettivo primario dell’Unione europea, ma che sempre piu’ spesso i politici calpestano questo principio in Europa. “Persone coraggiose come Claus-Peter Reisch mantengono vivi i valori che la nostra comunita’ rappresenta e lui non lo fa solo a parole, ma con le azioni. Ecco perche’ e’ un grande europeo”, ha affermato Kohnen. Il premio verra’ assegnato per la prima volta, ha detto un portavoce del gruppo parlamentare. “L’abbiamo lanciato quest’anno”. La “Lifeline” aveva raccolto 234 migranti provenienti dalla costa libica il mese scorso, contravvenendo alle indicazioni delle autorita’ italiane e libiche, ed aveva attraccato a Malta dopo giorni di polemiche tra i governi europei che affacciano sul Mediterraneo. L’imbarcazione e’ stata confiscata dalle autorita’ di Malta. Attualmente Reisch e’ in Germania. E’ atterrato lunedi’ all’aeroporto di Monaco, tuttavia deve tornare a Malta il 30 luglio. Le accuse all’equipaggio della “Lifeline” riguardano anche le presunte irregolarita’ nel processo di registrazione della nave nei Paesi Bassi.
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Immigrazione, e’ scontro fra il ministro Salvini e la ong spagnola Proactiva
18 lug 11:03 – (Agenzia Nova) – Nuovo scontro fra il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, e la ong spagnola Proactiva Open Arms. Il fondatore dell’organizzazione, Oscar Camps, ha fatto sapere di aver rinvenuto i corpi senza vita di una donna e di un bimbo fra i resti di un barcone con 158 migranti a bordo che i guardacoste libici avevano dichiarato di aver soccorso due giorni prima. Un’altra donna, unica sopravvissuta, era aggrappata a un tronco galleggiante da oltre 48 ore. La notizia e’ oggi su tutti i media spagnoli. Secondo la ricostruzione della ong, i tre migranti non avrebbero voluto seguire le autorita’ libiche, le quali, per ripicca, li avrebbero abbandonati in alto mare distruggendo poi il barcone su cui viaggiavano. L’accaduto e’ stato reso noto con un video da Camps, che ha denunciato Tripoli per “omissione di soccorso e abbandono in mare di due corpi e di una migrante ancora in vita” e ha puntato il dito contro “chi, come l’Italia, contratta con le milizie facendo credere all’Europa che la Libia sia uno Stato sicuro con una Guardia costiera in grado di farsi carico dei migranti”. Ma per Salvini l’organizzazione starebbe mentendo. “Sono solo insulti e bugie di alcune ong straniere che confermano che siamo sulla strada giusta: ridurre partenze e sbarchi significa ridurre i morti, e ridurre il guadagno di chi specula sull’immigrazione clandestina. Io tengo duro. #portichiusi e #cuoriaperti”, ha scritto su Twitter. Diversi esponenti dell’opposizione hanno invece attaccato il governo formato da Lega e Movimento 5 stelle per aver delegato i soccorsi a militari di uno Stato fallito. Il deputato di +Europa, Riccardo Magi, ha dichiarato che “e’ inaccettabile che l’Italia continui a donare mezzi ai libici per questo olocausto”, in relazione alla notizia secondo cui il ministro dell’Interno avrebbe regalato a Tripoli 12 navi per pattugliare le coste. Matteo Orfini, del Partito democratico, ha chiesto all’esecutivo di aprire un’indagine su quanto denunciato da Proactiva e ha dichiarato che se la notizia fosse confermata, “sarebbe l’ennesima tragica dimostrazione dei metodi barbari e inaccettabili dei guardiacoste libici”. Il portavoce di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, ha detto che si tratta di “fatti gravissimi”, “la prova che i libici non possono occuparsi di soccorso in mare”.
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