Dopo Parma, due grandi Comuni italiani sono subentrati all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), uno dei capisaldi del Piano Crescita Digitale. Milano e Torino sono tra i 368 che ce l’hanno fatta a passare all’anagrafe digitale, grazie ai loro dipendenti e al supporto tecnico di Sogei e del Team per la trasformazione Digitale, guidato da Diego Piacentini, che su Twitter ha riconosciuto il grande lavoro di squadra di tutti i soggetti coinvolti per semplificare la vita dei cittadini.
L’ottimo lavoro di squadra è stato messo in evidenza anche dall’AD di Sogei, Andrea Quacivi:
Caro @diegopia condivido, no proclami ma execution al vostro fianco @teamdigitaleIT e @viminale per il successo di ANPR. Grazie ai colleghi che si sono impegnati per il raggiungimento di questo importante risultato @ComuneMi,@twitorino, @SogeiUffStampa, @AgidGov, @MEF_GOV
— Andrea Quacivi (@andreaquacivi) 18 luglio 2018
Che cos’è la ANPR?
L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr), gestita dal Ministero dell’Interno, è un’unica banca dati nazionale realizzata per far confluire i dati anagrafici di tutti i residenti in Italia e degli italiani residenti all’estero (registrati all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero – AIRE). A cosa serve?
A far comunicare in modo telematico tutti i Comuni tra di loro, perché oggi questo avviene ancora, nella maggioranza dei casi, per posta, con la carta. Ecco un esempio: un cambio di residenza. Il nuovo Comune deve mandare al precedente una comunicazione che viene letta e processata manualmente. Su scala nazionale questo avviene circa 7.000 volte al giorno. Immaginando che ogni operazione richieda un minimo di dieci minuti, anche solo il completamento di un’attività così banale costa ai Comuni almeno 14 milioni di euro l’anno. E, naturalmente, non è un caso isolato: ci sono ancora tante operazioni che ad oggi devono essere processate a mano.
Ora, per esempio, il cambio di residenza da Milano a Torino e viceversa si può fare con pochi clic, senza più gimkana tra gli uffici comunali delle due città. E la restante parte dei Comuni quando effettuano questa migrazione, senza costi aggiuntivi, verso l’anagrafe digitale? Al momento 1.342 sono ad un passo per l’ingresso, tecnicamente sono in “pre-subentro”. Tra questi anche Palermo, Genova, Bologna, Venezia e Cagliari e tra 6-7 mesi anche Roma. Il numero totale di cittadini in ANPR è di 6.480.000 che supera il 10% della popolazione.
Allora perché solo 368 Comuni ce l’hanno fatta a migrare l’anagrafe dei cittadini in quella nazionale e tutti gli altri Comuni sono ancora al palo?
È stata anche stilata una guida per spiegare ai Comuni cosa cambia con la migrazione, e come correggere le anomalie.
Vantaggi per i cittadini e la pubblica amministrazione
Oggi le nostre identità sono disperse in ottomila anagrafi comunali. ANPR è un passo essenziale nell’agenda digitale per rendere possibili successive innovazioni, poiché avere un database a livello nazionale permetterà di superare il modello dell’autocertificazione accorciando ed automatizzando tutte le procedure relative ai dati anagrafici.
Con ANPR le amministrazioni potranno dialogare in maniera efficiente tra di loro avendo una fonte unica e certa per i dati dei cittadini. Anche oggi però ANPR consente ai cittadini di ottenere vantaggi immediati quali la richiesta di certificati anagrafici in tutti i comuni, cambio di residenza più semplice ed immediato ed a breve la possibilità di ottenere certificati da un portale unico.