Frequenze Tv, Mediaset: ‘Dopo Regolamento Agcom, valuteremo se partecipare ad asta e chiedere conversione DVB-H’

di Raffaella Natale |

Gina Nieri di Mediaset sostiene che per le frequenze in discussione non c’è un limite Antitrust, ma c’è quello fissato dalla Ue di massimo 5 mux per operatore. Una soglia che il broadcaster raggiungerebbe se chiedesse la conversione del DVB-H.

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Ancora dubbi da parte di Mediaset sulla partecipazione all’asta per le frequenze televisive del digitale terrestre.

“Quando ci saranno le norme le guarderemo con il massimo interesse e valuteremo la nostra convenienza” a partecipare alla gara. E’ quanto dichiarato stamani dal consigliere d’amministrazione del gruppo televisivo, Gina Nieri, a margine del convegno per la presentazione del Rapporto Censis sulla comunicazione (Leggi Articolo Key4biz).

La Nieri, che è anche membro del comitato esecutivo del Biscione, ha spiegato: la partecipazione della società alla gara “dipenderà dal regolamento dell’Autorità” per le garanzie nelle comunicazioni, la cui bozza è stata già inviata agli uffici competenti della Commissione Ue (Leggi Articolo Key4biz).

 

Non manca da parte della Nieri una nota polemica e, in merito alla decisione del governo di annullare la precedente procedura di assegnazione in beauty contest, ha commentato: “Il beauty contest è il modo in cui in tutta Europa e negli Usa sono state assegnate le frequenze, ossia in maniera gratuita”.

 

Inoltre, ha proseguito la Nieri, una volta chiarito il quadro e viste le regole dell’asta, Mediaset valuterà anche se chiedere la conversione del multiplex che ora è in DVB-H.

“Quando avremo valutato tutto, decideremo“, ha aggiunto, precisando che per le frequenze in discussione “non c’è un limite Antitrust” e bisogna dunque solo attendere il regolamento per l’asta.

 

In realtà un limite c’è, ed è quello fissato dall’Antitrust europeo nel numero massimo di cinque multiplex per operatore. Rai e Mediaset ne hanno quattro. In più, ne hanno uno a testa per altri tipi di trasmissioni. Probabilmente la Tv pubblica non chiederà la conversione perché possiede il DVB-T2, per il digitale terrestre in alta definizione. Ma Mediaset avrebbe, invece, un chiaro interresse a farlo, visto che il DVB-H è ormai considerata una tecnologia ‘morta’.

Se chiede la conversione del multiplex prima della gara, raggiungerebbe però il limite fissato dalla Ue e non potrebbe partecipare. Però è facoltà, non obbligo del ministero concedere la trasformazione, anche se per motivi tecnici non dovrebbe avere problemi a concederla.

 

L’opportunità del cambio di destinazione d’uso delle frequenze DVB-H, che servono per la Tv mobile, per trasmettere programmi televisivi su digitale terrestre in DVB-T, è stata prevista dal nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche.

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