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Il primo ‘assaggio’ della guerra dei brevetti LTE si è già avuto con la denuncia depositata in California da Samsung contro l’iPhone 5 (Leggi articolo Key4biz), ma pare che anche su questo fronte si registrerà un’escalation di cause legali con un netto sovvertimento degli equilibri a vantaggio della società sudcoreana. Dopo aver lanciato l’offensiva sui patent legati al design e ai software, infatti, ora Apple potrebbe doversi difendere: Samsung – principale obiettivo della battaglia innescata dal gruppo di Cupertino – è molto più forte sul versante dei brevetti 4G e sicuramente vedrà come sfruttare la sua leadership contro la rivale.
Secondo un recente studio di ABI Research, le royalties legate alle tecnologie 4G quadruplicheranno da qui al 2017, per raggiungere un valore di 4,6 miliardi di euro. Una crescita trainata dal successo dei dispositivi di quarta generazione, smartphone in primis.
Il direttore di ABI Research, Phil Solis, ha tuttavia fatto notare che c’è un problema, di non poco conto, legato al fatto che i brevetti LTE sono soggetti alle regole FRAND, devono cioè essere concessi sulla base di condizioni eque e non discriminatorie, essendo tecnologie essenziali per la realizzazione dei dispositivi di nuova generazione.
Gli smartphone, spiegano gli analisti ABI, sono essenziali per i detentori dei brevetti 4G, visto che i loro tassi di crescita supereranno di gran lunga quelli degli altri data device e alla luce delle differenze nell’applicazione delle royalties sugli smartphone rispetto ad altri dispositivi dati.
Un fattore che limiterà la crescita dei dispositivi LTE non smartphone ha a che fare con i costi extra legati alle royalties delle tecnologie mobili a questi device, i cui costi vanno ad aggiungersi a quelli dei componenti.
Le cose potrebbero cambiare appena sarà comicamente conveniente lanciare dispositivi elettronici ‘LTE-only’, perchè si eliminerebbe in questo modo il ‘peso’ delle royalties legate alle tecnologie 2G e 3G.