È tutta made in Italy la tecnologia utilizzata per sviluppare una nuova soluzione avanzata in grado di ventare attacchi terroristici sui mezzi pubblici. Coordinato dall’ENEA, insieme all’Istituto di Fisica Nucleare di Vinča (Serbia), il progetto “EXTRAS” della NATO sfrutterà la spettroscopia laser per individuare in tempo reale la presenza di esplosivi in infrastrutture come aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane.
“La spettroscopia laser ci consente di riconoscere alcuni ‘picchi’ caratteristici delle sostanze analizzate. Sostanzialmente quello che facciamo è irraggiare con un laser un determinato materiale e analizzarne i riflessi. Analizzando la luce dopo che ha interagito con il materiale si possono ottenere una serie di informazioni che consentono un’identificazione univoca della sostanza”, ha spiegato in una nota Antonio Palucci, il ricercatore ENEA che partecipa al progetto, responsabile del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia.
Il progetto di ricerca è volto quindi a promuovere, sviluppare e proporre a imprese e amministrazioni pubbliche nuove soluzioni ad alto contenuto tecnologico per la difesa, la sicurezza fisica e la cybersecurity delle infrastrutture strategiche nel settore dei trasporti.
Finanziato dal programma NATO nell’ambito del Programma “Science for Peace and Security” (SPS), “EXTRAS” conta tra i partner anche altre organizzazioni italiane (Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), oltre che tedesche (ICT Fraunhofer), olandesi (TNO) e ucraine (Università tecnica nazionale dell’Ucraina).
Istituito nel 1958, il Programma SPS è uno dei principali strumenti a disposizione della NATO per promuovere la cooperazione scientifica e tecnologica tra Paesi membri e i partner. Negli ultimi tre anni l’Italia ha partecipato a circa 30 iniziative SPS, distinguendosi come uno dei principali sostenitori del programma.