Salman Rushdie era un avido giocatore di Super Mario World durante la latitanza

di a cura della Redazione di eurogamer.it |

Ne ha perfino parlato in un libro.


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Nel periodo in cui è stato costretto a rimanere nascosto dall’ira di Khomeini in seguito alla pubblicazione del controverso libro The Satanic Verses, lo scrittore Salman Rushdie si è dedicato a Super Mario World.

In Joseph Anton (come riportato da The Millions), l’autore ha spiegato di essersi davvero fatto prendere da Super Mario World dopo che suo figlio Zafar gli ha spiegato come giocare.

Un estratto di Joseph Anton recita:

“Marianne si avvicinò e lo rimproverò perché giocava ai videogiochi. Grazie a Zafar si era appassionato a Mario l’idraulico e a suo fratello Luigi e a volte Super Mario World appariva un’alternativa felice a ciò che viveva il resto del tempo. ‘Leggi un buon libro’, gli disse sprezzante la moglie. ‘Smettila’. Lui perse la pazienza. ‘Non dirmi come devo vivere la mia vita’, esplose, e lei uscì di corsa”.

Qualche giorno più tardi…

“Da solo a Hermitage Lane arrivò alla fine del gioco di Super Mario, sconfiggendo il grande e cattivo Bowser e salvando l’insopportabilmente rosa Princess Toadstool. Era lieto del fatto che Marianne non fosse lì ad assistere al suo trionfo”.

D’altra parte non è la prima volta che il celebre scrittore decanta le virtù dei videogiochi. Un paio d’anni fa l’autore disse a Big Think: “Penso spesso che il modo migliore per liberare l’Iran sia semplicemente quello di lanciare dal cielo le console Nintendo“.

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