Arriva in mattinata il tanto sospirato ok dal Ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, che dalla sua pagina Facebook rilancia il Bonus cultura a superare tutte le polemiche di questi ultimi giorni: “I fondi per il 2018 e per il 2019 ci sono, verranno riattivati e verranno erogati ai nati nel 2000 e nel 2001. Nel farlo, abbiamo pensato di introdurre in modo graduale alcuni correttivi, per rimediare agli errori fatti in passato e preparare un programma strutturale per la promozione del consumo culturale, che assocerà progetti di diffusione culturale nelle scuole con incentivi agli acquisti di prodotti e servizi culturali, a partire dal 2020”.
“Quali correttivi introdurre e quando farlo, lo chiederemo a una commissione di esperti che si metterà subito al lavoro, per individuare i punti deboli del sistema partendo dall’analisi di come i fondi sono stato utilizzati”.
Una dichiarazione che mette molto probabilmente fine a tutte le critiche rivolte sia al Ministro, sia al Bonus cultura stesso, anche alla luce delle tante firme raccolte dalla petizione online per salvare la misuras, triplicate in meno di 24 ore. L’appello, firmato da 20 mila persone fino a questo momento, era chiaro e diretto: “Il Bonus Cultura è un contributo fondamentale per i neo 18enni che hanno a disposizione 500€ da spendere in libri, musei, concerti, teatro, cinema, formazione e musica”.
Dopo che il Ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, aveva espresso i suoi dubbi sulla bontà della misura e dopo le critiche del Consiglio di Stato, molti dei ragazzi che quest’anno avrebbero dovuto godere del Bonus avevano deciso di dire la loro.
La pagina Facebook di 18App, soprattutto, è stata continuamente presa di mira dai giovani che chiedono informazioni e comunicazioni sullo stato del Bonus: “Si fa o non si fa?”, “Ma che ha deciso di fare il Ministro Bonisoli?”, “Perché ce lo volete togliere?”, “Senza i 500 euro non avrei potuto comprare tutti questi libri, costerebbero troppo per me”.
A raccogliere il malcontento dei ragazzi c’aveva pensato anche la Rete degli Studenti Medi: “Anche se abbiamo sempre criticato aspramente il Bonus, che non rappresenta veramente una soluzione al diritto allo studio e all’accesso universale alla cultura – ha dichiarato all’Ansa il coordinatore nazionale Giammarco Manfreda – le parole del Ministro Bonisoli ci lasciano profondamente amareggiati. Non viene presentata un’alternativa valida ad una misura sbagliata come il Bonus Cultura, non viene affermato che si debba investire nel diritto allo studio e nell’accessibilità gratuita alla cultura”.
“Invece che criticare la modalità di promozione della cultura alla base del bonus, si passa a criticare l’idea generale di incrementare la fruizione della cultura da parte dei giovani. Il Ministro allude di fatto ad una tendenza giovanile all’uso irresponsabile e allo sperpero delle risorse economiche. Questo è solo un luogo comune”, ha invece affermato sempre all’Ansa Elisa Marchetti, Coordinatrice Nazionale dell’Unione degli Universitari.
Non tutto è però perduto, si legge giustamente in diversi articoli pubblicati questo fine settimana. I rilievi del Consiglio di Stato sono puramente formali, non di merito. Ciò significa che se la Presidenza del Consiglio e il Ministro Bonisoli volessero intervenire per salvare il Bonus basterebbe intanto emanare delle circolari o atti amministrativi per stabilire le modalità provvisorie di accesso alla misura finanziaria per i nati nel 2000 e nel 2001, seguendo contemporaneamente le indicazioni del Consiglio di Stato (“per disciplinare criteri e modalità di attribuzione e di utilizzo della carta elettronica occorrerà procedere in via regolamentare una volta introdotta la fonte normativa primaria legittimante l’intervento in favore della platea dei nuovi beneficiari”).
I beneficiari del Bonus cultura per il 2018 sono 592.017, mentre per il 2019 dovrebbero essere 581.719.
In termini di spesa e si sostegno indiretto all’editoria tradizionale, Cristina Giussani, presidente del Sindacato Italiano Librai Confesercenti, ha dichiarato: “Il Bonus Cultura 18app non solo ha avvicinato tanti giovani alla lettura, ma è stato una boccata d’ossigeno per un settore ancora in sofferenza: dalla sua introduzione ha generato 200 milioni di euro di spesa in libri, la metà di cui presso librerie fisiche. La sua eliminazione tout-court sarebbe un danno”.
“Confidiamo che, prima di prendere decisioni definitive, il Ministro voglia ascoltare le librerie indipendenti e gli altri operatori della cultura e del libro in particolare”.
Secondo gli ultimi dati relativi ai primi otto mesi (settembre 2017 – maggio 2018) di questa seconda edizione del Bonus, alla piattaforma 18app si sono registrati 400 mila utenti e 5.000 esercenti, per una spesa complessiva di 100 milioni di euro, di cui 64,6 milioni sono andati in libri, più di 12 milioni in musica, 10 milioni in concerti, 9 milioni in film al cinema, 1,3 milioni per l’istruzione universitaria, 1 milione per il teatro, eventi culturali 420 mila euro e musei 361 mila euro.