L'indagine

Audiweb 2.0, trasparenza e privacy a rischio. Agcom alza il velo sull’algoritmo di Facebook

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Il nuovo sistema di rilevazione della audience online realizzato da Audiweb in collaborazione con Nielsen e Facebook in qualità di data provider non convince l’Autorità che rileva quattro profili di criticità.

I dati forniti da Audiweb 2.0, il nuovo sistema di rilevazione della audience online realizzato da Audiweb e Nielsen in collaborazione con Facebook in qualità di data provider, non garantiscono attendibilità e trasparenza sufficiente e per questo l’Agcom apre un’istruttoria per vederci chiaro. L’obiettivo è verificare la correttezza delle logiche che costituiscono la metrica con cui vengono raccolti i big data in rete e vengono stilate le classifiche, e per questo si chiedono lumi a Facebook sul suo algoritmo, da sempre mantenuto rigorosamente ‘top secret’ dal social network.

Questo in sintesi il senso dell’istruttoria sul nuovo sistema di rilevazione della audience online che, anche se non ancora operativo, ha quattro profili di criticità che riguardano in primo luogo il ruolo di Facebook e della privacy dei dati raccolti in relazione al sistema di rilevazione prodotto da Audiweb in partnership con Nielsen, che prevede la collaborazione fattuale del social network in qualità di data provider.

Lo prevede la delibera dell’Agcom n.130/18/Csp con il procedimento ad hoc avviato dall’Autorità il 6 giugno. L’indagine durerà due mesi e ha per oggetto il progetto di riforma del sistema di rilevazione attuale denominato ‘Audiweb 2.0’.

In particolare, sono quattro secondo Agcom gli elementi di potenziale criticità sia in ordine all’utilizzo del dato di Facebook, sia sul tema privacy:

  • Agcom rileva come attraverso una tecnologia denominata “redirect” i dati personali degli utenti e dei contenuti fruiti arrivino contestualmente sia a Nielsen che a Facebook. “Cionondimeno, allo stato, Facebook non risulta consentire controlli sui propri algoritmi di profilazione e sistemi di elaborazione dei dati: tale circostanza evidenzia i rischi connessi al ruolo di Facebook nel progetto in esame”. Anche perché la piattaforma, “pur concorrendo in via di fatto alla produzione della metrica ufficiale del mercato digitale, non consente la piena verificabilità da parte di un soggetto terzo del compito svolto”. Tale circostanza rileva anche ai fini del traffico cosiddetto non umano, vale a dire il traffico prodotto da falsi account e bot che pompano traffico in rete in maniera artificiale, falsando così le rilevazioni.

 

  • L’Autorità sottolinea come “il rapporto tra l’Istituto di ricerca e la piattaforma Facebookappare qualificabile come una partnership commerciale e ciò potrebbe comportare il rischio di scelte non orientate in maniera univoca all’interesse dell’indagine e del mercato”.
  • E ancora “la piattaforma Facebook è iscritta ad Audiweb dal 2009 quale cliente utilizzatore dei dati e attualmente è al vaglio un eventuale passaggio al ruolo di ‘publisher’ iscritto. Tale ‘doppio ruolo’ potrebbe rappresentare un potenziale conflitto di interesse” osserva l’Agcom. In altre parole, come garantire la trasparenza dei dati forniti da Facebook nel doppio ruolo di cliente e fornitore di Audiweb?
  • Nella delibera si rileva anche che “nella documentazione agli atti si fa riferimento ad un panel single source nella disponibilità di Nielsen del quale non vengono fornite informazioni di dettaglio anche per quel che concerne le modalità di reclutamento dei soggetti. Tale elemento acquista una particolare rilevanza ove si consideri che il panel dovrebbe consentire una correzione statistica rispetto ai dati posseduti da Facebook e alle approssimazioni prodotte. La stessa Facebook, nel documento sui risultati economico finanziari del primo trimestre 2018, ha precisato, in merito ai possibili account duplicati e falsi, che questi sono molto difficili da misurare” sottolinea ancora l’Agcom. In altre aprole, come garantire l’attendibilità dei dati del social network, alle prese con account fasulli e doppiati?

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