“Dobbiamo porci il problema di come incuriosire i ragazzi e non so se abbiamo gli strumenti giusti: non credo che dare dei soldi ai giovani per comprarsi dischi e libri serva più di tanto (il riferimento è alla 18app lanciata dal governo Renzi), credo invece che sarebbe meglio investire per migliorare la didattica, l’approccio alla cultura”. Lo ha detto ieri il neoministro alla Cultura Alberto Bonisoli a proposito del bonus Cultura da 500 euro per i neo maggiorenni, in occasione della sua prima uscita pubblica per la presentazione della Festa della Musica.
Una dichiarazione che non è passata inosservata fra i neomaggiorenni del 2000, che attendevano lumi sul rinnovo del bonus approvato nella legge di Stabilità, ma in stand by in attesa dei passaggi formali per il rinnovo che a questo punto sembra in bilico.
Sul gruppo Facebook dedicato a 18app la community non ha lesinato i commenti.
C’è chi dà ragione al ministro: “Giustissimo, io il bonus me lo sono venduto per acquistarmi il Kobo aura One e qualche altra cazzata. Sono stato anche onesto perché lo ho usato per un e-reader. Ma comunque sono soldi veramente buttati, basta consegnarli ai genitori come detrazione fiscale aggiunta per spese d’istruzione ed ecco che facevi una cosa decente. È stata tutta una mossa di Renzi per accaparrarsi voti”. C’è chi chiede lumi: “Noi 2000 siamo salvi?”, c’è poi chi non è d’accordo ”e perché? 500€ di sconto sull’università e sarei stato contento” e chi difende invece il provvedimento: “Mia figlia col bonus si è pagata il corso di inglese alla British”.
C’è poi chi ironizza: “E’ finita la pacchia” e chi non è d’acccordo: “Ministro della cultura che non crede sia utile che i giovani abbiamo libri e musica. Andiamo bene”.