Pubblicato oggi dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise) il 15° Rapporto trimestrale sui trend demografici e le performance economiche delle startup innovative italiane: al 31 marzo 2018 se ne contano 8.897, in aumento di 506 unità rispetto a fine 2017, con un incremento del 6%.
Rispetto alle edizioni precedenti del Rapporto del Mise, quest’anno, per la prima volta, “le startup innovative sono raffrontate a una popolazione con caratteristiche analoghe sul piano anagrafico e dimensionale”, vale a dire le altre società di capitali costituite da meno di 5 anni e con un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro.
Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup è notevolmente cresciuto negli ultimi tre mesi, passando da poco più di 423 milioni di euro a dicembre a ben 499 milioni di euro (+18% sul trimestre precedente), in media 56.097 euro a impresa (+11,3%).
Distribuzione startup per settori di attività
Scendendo nel dettaglio del documento, il 71,3% fornisce servizi alle imprese, in particolare nella produzione di software e consulenza informatica (32,2%), in attività di R&S (13,1%) e in attività dei servizi d’informazione (9,2%), mentre il 19% opera nel manifatturiero, nello specifico nella fabbricazione di
macchinari (3,5%), nella fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici (3,2%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (1,8%), mentre il 4,1% opera nel commercio.
Posti di lavoro
Sotto il profilo occupazionale, a fine dicembre 2017 risultano presenti 3.694 startup innovative con almeno un dipendente (353 in più rispetto alla precedente rilevazione), pari al 41,5% del totale, un incremento di 1,7 punti percentuali rispetto a quanto registrato a settembre 2017.
Il totale addetti cresce a 11.381, 534 dipendenti in più rispetto a settembre 2017 (+4,9%).
Per effetto del consistente aumento del numero di startup che hanno almeno un dipendente, il numero medio degli addetti per startup innovativa risulta invece in diminuzione, passando da 3,27 a 3,08.
Distribuzione geografica
La regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative rimane la Lombardia, superando in questo trimestre quota duemila: 2.132, pari al 24% del totale nazionale. Seguono il Lazio, con 911 (10,2%), che per la prima volta supera l’Emilia Romagna, ferma a 884 (9,9%). Al quarto posto rimane il Veneto con 822 (9,2%), seguito dalla Campania, prima regione del Mezzogiorno con 658 (7,4%).
In coda alla classifica figurano la Basilicata con 82, il Molise con 41 e la Valle d’Aosta con 18 startup innovative.
La regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo è il Trentino-Alto Adige, che raggiunge un ragguardevole 5%. Seguono il Friuli Venezia Giulia con il 4,6%, la Valle d’Aosta con il 4,5%, le Marche con il 4%, e l’Emilia-Romagna con il 3,6%.
Chiudono la classifica la Toscana, con l’1,8%, e la Puglia, con l’1,6%.
Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: al 31 marzo tale popolazione raggiunge quota 1.494 (16,8% del totale nazionale). Seguono Roma, in grande crescita, con 798 (9%), Torino con 322 (3,6%), e Napoli con 290 (3,3%).
La top-10 è completata da Bologna, Padova, Bari, Salerno, Modena e Bergamo, tutte al di sopra delle 150 unità