VINTI
L’uragano denominato Sandy, ora declassato a tempesta tropicale, continua la sua corsa distruttrice verso il Nord Ovest degli Stati Uniti. Al momento a New York si comincia la conta dei danni, davvero ingenti, e si parla purtroppo di almeno 10 persone decedute.
Circa 10 milioni gli americani senza corrente elettrica lungo la East Cost, annuncia una nota Ansa, mentre il reattore numero uno della centrale nucleare di Hancocks Bridge, nel New Jersey, è stato fermato dopo che quattro pompe di raffreddamento su sei hanno smesso di funzionare a causa dei fenomeni atmosferici violentissimi.
In questo panorama di distruzione generale, in cui non sono mancate frane, allagamenti estesi ed incendi molto gravi, anche il web non ne esce illeso. Da stanotte molti siti web e blog, tra i più seguiti negli Stati Uniti e nel mondo, tra cui l’Huffington Post, Gizmodo, Gawker e BuzzFeed, non sono più raggiungibili online.
L’origine del guasto tecnico è stata individuata nel server dell’internet service provider Major Media, con sede a Manhattan, che durante la notte è andato giù per danni all’alimentazione. Da stamattina presto ci sono squadre di tecnici al lavoro senza sosta per risolvere il problema, nonostante gli ambienti siano pieni d’acqua.
Nelle ultime ore sembra che molti siti web siano tornati attivi, anche se in modalità provvisoria e per la pubblicazione di contenuti di testo e comunicati. È il caso dell’Huffington Post, che solo dopo le 16,00 ora italiana è riuscito a tornare online.
Anche Huffington Post Italia, infatti, non risultava raggiungibile nelle ore passate, ma con un ‘Rieccoci‘ scritto in rosso e ben visibile, sembra che abbia ripreso il suo lavoro di informazione. Il blackout mondiale del’Huffington Post, si legge nel blog, “inizia alle 8.25 ora italiana, con un secco e lapidario commento recapitato in posta elettronica dagli Stati Uniti: Sandy ha colpito il nostro database. Stiamo lavorando per ripristinare i nostri servizi“.
Oltre all’Italia, l’Huffington Post non è stato più raggiungibile neanche in Francia, Spagna, Gran Bretagna e Canada.