Come tutte le grandi città del mondo, anche New York deve affrontare le grandi sfide del nostro tempo: riduzione dei consumi e degli sprechi, riciclo e riuso, miglioramento della qualità della vita, tutela e valorizzazione dell’ambiente, lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, accelerazione della trasformazione digitale e crescente ricorso all’energia pulita.
Oggi i centri urbani consumano il 65% dell’energia generata in tutto il mondo. Si tratta di piattaforme altamente energivore, sulle quali vive oltre il 50% della popolazione mondiale e che necessitano di rapidi mutamenti in termini di migrazione alle fonti energetiche rinnovabili, di miglioramento del livello di efficienza energetica, di promozione delle smart grid e dei nuovi sistemi di accumulo.
New York di suo ha visto una diminuzione nei consumi energetici nel 2017. Ad esempio, per quanto riguarda gli edifici pubblici e privati, è stata registrata una diminuzione del 10% della domanda di energia e un taglio del 14% delle emissioni di CO2 relative.
Buoni risultati, ma ancora troppo legati alle contingenze, al singolo anno. Per renderli costanti si deve fare di più. All’inizio dell’anno, il Governatore della città, Andrew Cuomo, ha annunciato un nuovo piano per lo sviluppo di nuovi sistemi di accumulo dell’energia elettrica diffusi per tutta la città.
L’amministrazione cittadina ha infatti varato un piano di investimenti di 260 milioni di dollari, grazie agli aiuti della Green Bank di New York, istituto finalizzato alla promozione di progetti ed iniziative per lo sviluppo della green economy e la generazione di energia pulita, con il duplice obiettivo di attirare nuovi finanziamenti privati e di raggiungere i 1.500 MW di capacità di stoccaggio entro il 2025.
Una mossa di rilievo politico, perchè va contro la linea stabilità dall’amministrazione Trump e perché potrebbe rappresentare un modello da replicare anche in altre città, e allo stesso tempo un’azione con risvolti economici significativi, sia in termini di investimenti in fonti energetiche rinnovabili, sia di creazione di nuovi posti di lavoro (green jobs).
Solo con il programma per lo storage, la città conta di veder nascere 30 mila nuovi posti di lavoro.
Nei giorni scorsi, sempre a New York, è stata diffusa una nuova guida all’energy storage, col fine di promuovere le buone pratiche nel settore e di supportare la nascita di nuovi progetti per l’utilizzo delle batterie al litio.
Il documento è stato pubblicato da un network di atenei, enti governativi, agenzie e centri di ricerca, tra cui: City University of New York (CUNY) Smart Distributed Generation Hub, Fire Department of New York (FDNY), NYC Department of Buildings (DOB), Consolidated Edison e la New York State Energy Research and Development Authority (NYSERDA).
L’obiettivo, anche qui, è aumentare la capacità di accumulo dei sistemi cittadini, a regime 100 MWh entro il 2020. Dall’inizio dell’anno, sono stati installati solo 4,8 MWh.
Una rete attiva e capillare di sistemi di accumulo di nuova generazione è fondamentale per l’economia sostenibile in città, per soddisfare il fabbisogno energetico generale e per alimentare i mezzi di trasporti elettrici.
Inoltre, tali sistemi prediligono l’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e sono indispensabili per la gestione delle fluttuazioni della domanda di energia, sia a livello settimanale, sia stagionale, senza dimenticare che saranno centrali per l’affermarsi in ambito urbano della mobilità a ero emissioni, soprattutto elettrica, andando ad alimentare le infrastrutture di ricarica.