Il mercato InsurTech sta crescendo fortemente, soprattutto in Europa dove si vede un incremento straordinario, con un valore complessivo delle operazioni cresciuto del 385% (per 679 milioni di dollari) e un volume aumentato del 118%, che costituisce un terzo di tutte le operazioni insurtech nel mondo.
Il Regno Unito, nonostante l’incertezza causata dall’uscita dall’Unione Europea, continua a emergere come centro europeo dell’insurtech, con 41 operazioni nel 2017 e una crescita complessiva del 117% negli ultimi due anni. Nel 2017 il valore delle operazioni ha registrato una crescita enorme, con 364 milioni di dollari investiti in startup insurtech del Regno Unito, contro i 19 milioni dell’anno precedente.
Gli investimenti nel 2017 sono aumentati del 32% rispetto all’anno precedente, arrivando ad un valore di 2,316 miliardi di dollari (nel 2016 era pari a 1,750 miliardi di dollari). Inoltre, dal 2014 al 2017 si è riscontrato un tasso medio di crescita pari al 38%. L’espansione del settore è confermata anche dall’andamento del numero di deal, pari a 331 nel 2017 e in crescita del 39% rispetto 20161. Nel 2014 le stesse percentuali erano pari a 12% per l’Europa e a 80% per gli Stati Uniti.
Il Nord America rimane in testa sia per valore complessivo che per volume delle operazioni – pari a 1,24 miliardi di dollari, il 46% delle operazioni dello scorso anno – ma ha registrato un aumento del solo 6%.
La gran parte degli investimenti in Insurtech (50% circa) si è concentrata in specifiche aree aziendali, come il Marketing e la Distribuzione. Questo trend lascia spazio, nei prossimi anni, a una maggiore concentrazione su altre aree strategiche come quella dei Sinistri che nella prima metà del 2017 hanno raccolto il 9% del totale contro lo 0,4% registrato nel 2016.
“L’Insurtech ha avuto un’evoluzione sicuramente rilevante a livello globale. Nato negli Stati Uniti, negli ultimi quattro anni si è però assistito allo spostamento del baricentro dell’InsurTech nel resto del mondo ed in particolare in Europa – se infatti nel 2014 il mercato statunitense rappresentava l’80% del mercato rispetto al 12% europeo, nel 2017 l’Europa rappresenta il 32% degli investimenti globali mentre la quota USA si è ridotta al 46%”, ha commentato Daniele Presutti, Senior Managing Director, Insurance Lead per Accenture Italia.
“La crescita dell’Insurtech è la dimostrazione di come queste iniziative siano diventate parte integrante degli investimenti delle compagnie assicurative, rientrando in una strategia più ampia di Innovazione che in Accenture crediamo sia fondamentale perché le compagnie possano assicurarsi una crescita profittevole in un contesto di mercato in continua evoluzione”, continua Presutti. “La sfida per le compagnie è quella di creare nuove esperienze per i clienti che possano essere “hyper-relevant” ovvero rispondere e magari anticipare le esigenze della vita quotidiana dei consumatori con soluzioni semplici e personalizzate attraverso l’introduzione di soluzioni tecnologiche. Le start-up Insurtech, seppur ancora un fenomeno di dimensioni non enormi (nel 2017 l’Insurtech vale 2,3 miliardi di dollari contro i 4,2 trilioni di dollari del mercato assicurativo), sono in grado sicuramente di settare nuovi standard di mercato per le compagnie”.
Insurtech: I trend tecnologici secondo Accenture
Secondo la Insurance Technology Vision 2018 di Accenture, che ogni anno interpella le principali compagnie assicurative del mondo per registrare trend presenti e futuri del mercato, le assicurazioni che vogliono innovare con successo dovranno concentrare i propri investimenti nei seguenti 5 trend:
Trend 1. Citizen AI: educare l’Intelligenza Artificiale a beneficio del business e della società.
Negli ultimi anni gli strumenti di Intelligenza Artificiale hanno avuto applicazioni sempre maggiori nel mercato assicurativo: da ambiti di “semplice” automazione di processi di back-office a strumento per l’abilitazione di customer experience rilevanti e personalizzate. Proprio da questa evoluzione nasce l’esigenza per le compagnie di gestire in modo efficace e trasparente l’interazione tra persone e intelligenza artificiale, soprattutto nella gestione dei dati personali.
Trend 2. Extended Reality: l’annullamento delle distanze.
Innovazioni digitali come la Realtà Virtuale e quella Aumentata stanno impattando notevolmente il modo in cui le persone accedono all’informazioni. In ambito assicurativo, queste applicazioni contribuiscono a ridurre la distanza tra compagnia e cliente, dando vita alla cosiddetta “Extended Reality” e portando al cliente nuove esperienze come l’assistente virtuale.
Trend 3. Data Veracity: l’importanza della fiducia.
La grande disponibilità di dati che proviene dalla diffusione delle tecnologie mobili e connesse, sta trasformando le assicurazioni in Data Driven Company. Tuttavia, con il crescere dell’importanza del Dato come strumento di decisione strategica, diviene sempre più rilevante assicurarsi la sua correttezza e affidabilità – un “errore” potrebbe infatti compromettere la fiducia dei consumatori, oltre che procurare rilevanti danni d’immagine. Ad oggi solo il 26% delle compagnie assicurative dichiara di utilizzare strumenti dedicati alla validazione dei Dati/ data quality, ma l’80% è d’accordo che l’automazione dei sistemi crei nuovi rischi da gestire come la presenza di dati falsi o manipolati.
Trend 4. Frictionless business: costruito per partnership su larga scala.
Le innovazioni tecnologiche, facendo leva su soluzioni che abbracciano mercati diversi tra loro, sono in grado di dare vita a degli ecosistemi che per il cliente si traducono in un’offerta di servizi personalizzata e di valore. Le compagnie dovrebbero puntare sulla ri-definizione dei propri modelli di business, creando delle piattaforme aperte che consentano di gestire in modo rapido ed efficace le relazioni con i diversi partner. Il 66% delle assicurazioni sostiene che tecnologie come la Blockchain sono strategiche per assicurare la rapidità e la sicurezza di queste relazioni.
Trend 5. Internet of Thinking: creare sistemi intelligenti distribuiti.
Le soluzioni sempre più diffuse di Robotics, Realtà aumentata, AI e device connessi nati con l’Internet of Things hanno portato un nuovo livello di complessità tecnologica. Le infrastrutture tecnologiche tipiche delle compagnie assicurative spesso non sono in grado di supportare il collegamento istantaneo tra ricezione di dati e reazione, che invece oggi è fondamentale per poter portare a scala l’innovazione avviata con l’Internet of Things. Il 70% delle compagnie sostiene che nei prossimi 2 anni sarà fondamentale sfruttare innovazioni di hardware per ottimizzare la capacità di elaborazione delle informazioni per la creazione di ecosistemi intelligenti
“Per far questo – ha continuato Daniele Presutti – le assicurazioni devono sviluppare un’architettura d’innovazione in grado di mantenere un osservatorio costante sul mercato, abbinata ad una piattaforma aperta e modulare in grado, da un lato, di abilitare una sperimentazione veloce per poter integrare le start-up/ innovazioni nel proprio ecosistema in modo semplice e rapido e, dall’altro lato, portare a scala l’Innovazione orientando la cultura e l’intera organizzazione verso il “cambiamento” e semplificando la macchina operativa per ottenere rilevanti efficienze interne. In sintesi – conclude Presutti – secondo Accenture l’InsurTech non rappresenta una minaccia per le compagnie ma piuttosto un’opportunità rilevante per catalizzare l’innovazione e sbloccarne il relativo “trapped value”.
Insurtech: Il ruolo dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza Artificiale può avere un ruolo fondamentale nel settore dei servizi finanziari in termini di redditività e produttività. Secondo la ricerca Future Workforce di Accenture, infatti, tre senior executive del mondo bancario su quattro, ritengono che il futuro sarà radicalmente trasformato da tecnologie intelligenti e che l’Intelligenza Artificiale sarà fondamentale per permettere a ciascuna impresa di differenziarsi sul mercato. Il 67% dei dirigenti, inoltre, si aspetta che nei prossimi tre anni l’IA porti ad un incremento di posti di lavoro all’interno della propria organizzazione.
Antonella Aureli, Capital Markets Lead di Accenture ha commentato: “Crediamo che l’intelligenza artificiale, se combinata con l’ingegno e la creatività umana, consentirà alle persone e alle imprese di ottenere di più dal proprio mondo. Questo nuovo modello di lavoro, che in Accenture chiamiamo Applied Intelligence, consentirà alle banche di acquisire la capacità di risolvere sfide complesse, sviluppare nuovi prodotti e servizi e creare nuovi mercati, supportando così nuove fonti di ricavi. Tutto questo non è una lontana utopia, è già una realtà: le nostre ricerche indicano che tra il 2018 e il 2022 le banche che investiranno nell’intelligenza artificiale e nella collaborazione uomo-macchina allo stesso ritmo dei Big del digitale, potrebbero incrementare le proprie entrate in media del 34%, accrescendo contemporaneamente l’occupazione del 14%”.
Per approfondire: