Scandalo pedofilia, BBC ancora nella bufera: altre tre dimissioni

di Raffaella Natale |

Iain Overton – direttore dell’ente che ha coprodotto il servizio incriminato - ha rassegnato le dimissioni e come lui anche il responsabile del settore news della BBC, Helen Boaden, e il suo vice Stephen Mitchell.

Gran Bretagna


BBC

Tempesta alla BBC dopo la messa in onda del servizio nel quale si accusava di pedofilia a Lord McAlpine, noto esponente tory dell’era Thatcher, sulla base di fatti rivelatisi infondati e che hanno determinato una serie di dimissioni a catena.

E anche se tutti, giustamente, parlano ormai di crisi di fiducia nei confronti della Tv pubblica britannica, c’è da dire che anche nella gestione di questo scandalo la Gran Bretagna ci sta dando una lezione. Chissà cosa sarebbe successo in Italia, se ci sarebbero state delle dimissioni?

 

Oggi anche Iain Overton – direttore del no-profit Bureau of Investigative Journalism, l’ente impegnato in giornalismo d’inchiesta con base alla City University di Londra che ha coprodotto il servizio incriminato – ha rassegnato le dimissioni.

La fondazione che governa l’ente, vincitore di diversi premi per il suo giornalismo di qualità, ha annunciato che è in corso “un’indagine per stabilire il ruolo avuto dal Bureau in questa storia”.

 

Intanto, diversi parlamentari di Westminster, sia conservatori che laburisti, hanno criticato la decisione di riconoscere al dimissionario direttore generale della BBC,  George Entwistle, un’indennità di buonuscita pari a un anno di salario, ovvero 450.000 sterline, nonostante abbia ricoperto l’incarico per soli 54 giorni. Una decisione giudicata “inappropriata” e “non giustificabile”. La BBC ha fatto sapere che si è trattato di una decisione presa con totale consenso e che riflette anche il fatto che Entwistle “continuerà ad aiutare la BBC, in particolare rispetto alle ragioni interne in corso”.

Ma le parole usate dal presidente della BCC, Lord Patten, non lasciano adito a dubbi di sorta: Entwistle ha pagato per quel “giornalismo scadente, inaccettabile“.

 

Dopo il direttore generale, altri due dirigenti della BBC si sono fatti da parte. Si tratta della responsabile del settore news, Helen Boaden, e il suo vice Stephen Mitchell.

 

“L’unica cosa onorevole da fare“, ha detto sabato Entwistle, presentando le sue dimissioni, con effetto immediato, a soli due mesi dalla sua nomina alla guida della Tv pubblica britannica.

Entwistle si era scusato in diretta: “Quel servizio non sarebbe dovuto andare in onda. Abbiamo sbagliato e ce ne scusiamo, senza riserve“. Scuse rivolte in particolare a Lord McAlpine, accusato di pedofilia dopo che un uomo vittima di abusi sessuali negli anni ’70 e ’80 in una casa di accoglienza per minori in Galles, aveva dichiarato alla trasmissione di punta della BBC ‘Newsnight’ che uno dei suoi ‘carnefici’ era un noto politico conservatore. Sebbene il nome non fosse stato rivelato, c’è voluto poco perché questo trapelasse e circolasse in rete. Ma poi lo stesso uomo che lo aveva accusato, Steve Massahm, ha ammesso di essersi sbagliato e che il suo persecutore non ha nulla a che fare con Lord McAlpine, oggi settantenne che vive tra l’Inghilterra e l’Italia, nel Salento.

 

Ma allora cos’è successo, perché la trasmissione è andata in onda ugualmente con le false accuse a Lord McAlpine? Perché le informazioni non state verificate? E il direttore in tutto questo dov’era?

 

Entwistle ha fatto sapere di non aver visto il programma in questione prima che andasse in onda il 2 novembre.

Si è giustificato, sostenendo che la BBC è enorme e lui non può essere informato di tutto, che le responsabilità sono ripartite, sostenendo: “Era nostra responsabilità verificare e non siamo stati in grado di farlo“.

Il Dg ha anche assicurato che sarebbe stata fatta chiarezza, che aveva già commissionato un rapporto. Mentre Newsnight è stata sospesa, la produzione congelata, la redazione commissariata e non si escludono provvedimenti disciplinari.

 

La cosa è anche più grave, ormai in discussione è la stessa credibilità della BBC. Il presidente, Lord Patten, ha parlato di “radicale riforma strutturale“.

 

Proprio ieri la polizia ha arrestato un uomo di 70 anni, Wilfred Déath, ex producer della BBC, nell’ambito dell’inchiesta contro Jimmy Savile, dj e presentatore di punta dell’emittente negli anni ’70 e ’80, morto circa un anno fa e adesso accusato di aver molestato sessualmente fino a 300 minori.

 

Il presidente della BBC, alle prese con questi due scandali in poche settimane, è andato ieri mattina davanti alle telecamere per dire che “adesso bisogna imparare la lezione” e soprattutto “recuperare la fiducia“, perché se non c’è più quella “è finita“.

E lo si deve fare da subito, per questo un nuovo direttore generale sarà nominato entro settimane (non mesi) e intanto la BBC deve dimostrare di “saper mantenere la presa“.

 

Downing Street ha preso le distanze: la politica non entrerà, per non compromettere l’indipendenza della BBC.

La situazione è, però, gravissima e ne parlano tutti i principali giornali del mondo. Il Sun di Rupert Murdoch va giù duro contro Entwistle e titola “Bye, bye stupido”.

 

Quanti inglesi vorranno ancora pagare il canone per la ‘zietta’?

 

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