Scandalo pedofilia: l’Ofcom avvia indagine su BBC e ITV. Gli avvocati al lavoro per trovare un accordo con Lord McAlpine

di Raffaella Natale |

In un’intervista alla BBC, il noto esponente conservatore coinvolto ingiustamente nello scandalo, ha dichiarato: ‘Bastava solo una telefonata per concedermi il diritto di replica e tutto questo non sarebbe successo’.

Gran Bretagna


BBC

BBC sempre più nella bufera dopo che l’Autorità britannica delle comunicazioni, Ofcom, ha deciso di aprire oggi un’indagine sulla messa in onda del servizio nel quale si accusava di pedofilia a Lord McAlpine, noto esponente tory dell’era Thatcher, sulla base di fatti rivelatisi infondati e che hanno determinato una serie di dimissioni a catena (Leggi Articolo Key4biz). L’inchiesta dell’Ofcom riguarda anche ITV, per un programma nel quale il conduttore ha comunicato al Primo Ministro David Cameron una lista di nomi di politici conservatori sospettati su internet d’abusi sessuali su minori.

 

Le due emittenti televisive hanno già avviato al loro interno provvedimenti disciplinari riguardanti la vicenda.

Proprio oggi ha espresso tutta la sua ‘rabbia’ contro le false accuse di cui è rimasto vittima e annunciato d’aver denunciato l’emittente pubblica britannica.

 

La BBC s’è scusata con Lord McAlpine, accusato di pedofilia dopo che un uomo vittima di abusi sessuali negli anni ’70 e ’80 in una casa di accoglienza per minori in Galles, aveva dichiarato alla trasmissione di punta della BBC ‘Newsnight’ che uno dei suoi ‘carnefici’ era un noto politico conservatore. Sebbene il nome non fosse stato rivelato in Tv, c’è voluto poco perché questo trapelasse e circolasse in rete. Ma poi lo stesso uomo che lo aveva accusato, Steve Massahm, ha ammesso di essersi sbagliato e che il suo persecutore non aveva nulla a che fare con Lord McAlpine, oggi settantenne che vive tra l’Inghilterra e l’Italia, nel Salento. Troppo tardi!

 

Ovvio che le scuse non sono bastate e oggi McAlpine in un’intervista trasmessa dalla BBC ha parlato di ‘uno shock terribile’ e ha detto d’essere ‘distrutto’ da questa notizia infamante che ha fatto il giro del mondo.

McAlpine ha in particolare accusato la BBC di non avergli concesso il diritto di replica: “Se mi avessero chiamato, gli avrei detto esattamente quello che hanno appreso solo in seguito. Bastava solo una telefonata”, per evitare quanto successo.

 

Secondo indiscrezioni, già oggi Lord McAlpine e la BBC potrebbero raggiungere un accordo sulla spiacevole situazione che s’è venuta a creare e che ha determinato un crollo della stima che i telespettatori nutrivano per la ‘zietta’ oltre ai danni cagionati alla reputazione del noto esponente politico.

Di mezzo ne va anche la serietà giornalistica, che da sempre ha contraddistinto la Tv pubblica britannica.

 

ITV ha, intanto, presentato le proprie scuse e fatto sapere d’aver già adottato dei provvedimenti disciplinari ‘appropriati’ verso il giornalista responsabile del programma, per evitare che simili atteggiamenti possa ripetersi.

 

La BBC è caduta in una profonda crisi perché, oltre allo scandalo che coinvolge Lord McAlpine, è stata trascinata nella vicenda che riguarda Jimmy Savile, dj e presentatore di punta dell’emittente negli anni ’70 e ’80, morto circa un anno fa e adesso accusato di aver molestato sessualmente fino a 300 minori.

Oggi ci sarebbe stato un nuovo arresto. La polizia non ha fornito il nome, ma a quanto apprendono i media britannici il quarto uomo fermato nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Savile e gli altri’, sarebbe il dj radiofonico Dave Lee Travis. Travis ha 67 anni ed è noto con il nome d’arte DLT e the ‘Hairy Cornflake’ ed è stato per 25 anni speaker di Radio 1, ruolo che ha interrotto nel 1993, quando lasciò comunicando agli ascoltatori in diretta che non era contento con i cambiamenti in corso alla radio. Negli anni ’70 e ’80, Travis è stato anche presentatore del popolarissimo programma musicale Top of the pops.

Sempre nell’ambito di questo caso, domenica scorsa  la polizia ha arrestato un uomo di 70 anni, Wilfred Déath, ex producer della BBC.

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