Nel 2025 la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere e superare gli 8 miliardi di individui. Il 60% delle persone abiterà in Asia (4,77 miliardi di individui). La Cina continuerà ad essere il Paese più popoloso, con 1,41 miliardi di abitanti, e vi abiterà quasi un quarto dell’intera popolazione del pianeta.
Ne consegue che anche le città dovranno affrontare un’impennata demografica piuttosto rilevante, già a partire dai prossimi anni, e infatti nel 2025 si calcola che i centri urbani con oltre 10 milioni di persone saranno circa 30 in tutto il mondo.
Solo per capirci, secondo le Nazioni Unite, nel 2030 più di 6,4 miliardi di persone abiterà in città, in vere e proprie megalopoli.
Tokyo sarà la più grande, con 37,2 milioni di abitanti, seguita da Delhi in India, con 36,1 milioni, Shanghai in Cina, con 31 milioni, quindi Mumbai ancora in India, con 28 milioni, Pechino sempre in Cina, con 27,7 milioni, Dacca in Bangladesh, con 25 milioni, Karachi in Pakistan, con 24,8 milioni.
Sono facilmente immaginabili i problemi, le criticità e le esigenze che queste enormi aree urbanizzate potranno certamente veder emergere nei prossimi 8-10 anni e oltre. Per questo, già oggi, sono in fase di realizzazione numerosi piani e progetti per l’innovazione urbana in chiave digitale e ICT.
Le tecnologie più avanzate, unitamente allo sviluppo di modelli di inclusione sociale efficaci e di partecipazione alla governance del territorio, potrebbero rappresentare un ampio ventaglio di soluzioni smart city per risolvere le vulnerabilità più ovvie: efficienza energetica, ottimizzazione delle risorse idriche e naturali, miglioramento della qualità della vita dei cittadini (dai servizi pubblici alla sanità, dalla scuola all’igienizzazione degli ambienti), utilizzo diffuso di trasporti pubblici a basso impatto ambientale, mobilità privata green a zero emissioni (e condivisa), Pubblica Amministrazione digitale (PA digitale), impiego di tecnologie smart come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e virtuale, l’automazione 4.0, la robotica, il cloud, la telemedicina, lo smart working.
Tutte queste tecnologie, i servizi che saranno offerti e gli applicativi per i diversi settori di impiego potrebbero dar vita ad un mercato mondiale del valore di oltre 2.000 miliardi di dollari nel 2025.
Il dato è stato stimato da un nuovo studio di Frost & Sullivan, che pone subito in evidenza il peso che le regioni asiatiche avranno in tale scenario.
Il 50% delle città con programmi di trasformazione digitale in corso si troverà in Cina e i progetti smart city potrebbero generare uno stimolo per l’economia nazionale pari a 320 miliardi di dollari sempre nel 2025.
I segmenti chiave di tale mercato, per la regione Asia-Pacifico sarebbero la mobilità elettrica e la smart energy.
Nello stesso periodo, nei mercati più maturi del Nord America e dell’Europa, i progetti smart city sono visti molto più a rilento, ma con delle eccezioni: l’America del Nord vedrà lo svilupparsi di un fiorente comparto dell’edilizia di nuova generazione, con un mercato dell’Internet of Things per gli edifici, con sensori intelligenti, sistemi per smart buildings, assieme ad hardware e software, che da soli varranno 5,7 miliardi di dollari già nel 2020.
Interessante anche il dato europeo, con il maggior numero di progetti smart city ad alto investimento e una sviluppata rete di servizi legata all’economia on demand applicata al trasporto a pagamento, più brevemente in inglese “eHailing”, che sarà centrale per la smart mobility cittadina e che genererà ricavi per 120 miliardi di dollari nel 2025 (dai 50 miliardi attuali).