Europa
Dopo aver chiuso ieri in rialzo del 16% e aver toccato stamani punte del +8% , il titolo di Alcatel-Lucent viaggia questo pomeriggio in territorio negativo. È finito, dunque, lo slancio d’euforia provocato delle notizie – rilanciate da Bloomberg – relative alla negoziazione con Goldman Sachs di un prestito dal montante imprecisato che permetterebbe al vendor franco-americano di rafforzare la sua situazione finanziaria.
In cambio, la società darebbe in garanzia alcuni dei suoi asset.
Sempre Bloomberg riferisce che la società sta studiando la cessione delle attività ottiche sottomarine e della divisione Entreprise, da cui potrebbe ricavare all’incirca 1 miliardo di euro.
Il bilancio di Alcatel-Lucent al momento non pone problemi, ma gli analisti temono che nel giro di 2-3 anni la società possa trovarsi in grosse difficoltà.
Dal merger con Alcatel-Lucent, nel 2006, la società ha ‘bruciato’ 700 milioni di euro di liquidità all’anno, mettendo in dubbio la propria capacità di ripagare i debiti, molti dei quali in scadenza il prossimo anno.
A pesare sulle attività del vendor, la crisi che ha investito il settore tlc: gli operatori sono appesantiti dai debiti e stanno tirando la cinghia, preferendo quindi affidarsi ai prodotti ‘low-cost’ dei produttori cinesi come Huawei e ZTE. Per competere è stato dunque necessario abbassare i prezzi e questo ha provocato un calo del fatturato del 15% nel Vecchio Continente e del 10% negli Usa, nonostante ordinativi in crescita del 20%.
Quanto alle performance in Borsa, dall’arrivo di Ben Verwaayen, nel 2008, il titolo ha perso l’80% del suo valore. Da qui la possibilità – ventilata nelle scorse settimane dalla stampa d’oltralpe – dell’uscita dal CAC 40, il principale indice della Borsa di Parigi, dove il titolo viene scambiato dal 1987.
Alcatel-Lucent occupa attualmente l’85esimo posto nell’indice con una capitalizzazione di 2,11 miliardi di euro, circa 15 volte in meno rispetto all’inizio del 2007.
