Terremoto in Tim, con le dimissioni in massa dei consiglieri in quota Vivendi e l’azzeramento del Cda dal 24 aprile, eccezion fatta per l’amministratore delegato Amos Genish, che resta in sella, e di Franco Bernabè, che assume le deleghe sulla sicurezza da Giuseppe Recchi, che si è dimesso. Il nuovo Cda sarà rinnovato in toto nell’assemblea convocata per il 4 maggio, sulla base di liste presentate dagli azionisti titolari almeno dello 0,5% del capitale con diritto di voto.
La mossa a sorpresa di Vivendi, che detiene il 23,9% di Tim, annulla per il momento l’offensiva portata dal fondo Elliott, che con il 5,74% del capitale di Tim aveva lanciato la sua lista anti-Vivendi all’assemblea del 24 aprile. Un attacco giunto con l’endorsement del ministro Calenda e l’appoggio implicito del Governo Gentiloni, che ieri in Cdm ha annullato l’effetto del golden power sulla quota di Elliott in Tim.
L’attacco di Elliott è stato rintuzzato per ora dai francesi e lo scontro per la governance di Tim rimandato all’assemblea 4 maggio.
Ora si dovranno eleggere tutti i rappresentanti del cda ed Elliott per spuntarla dovrà darsi da fare per raccogliere consensi, visto che Vivendi detiene una quota sufficiente a coprire 5 posti in Cda riservati alla minoranza.
Vivendi stoppa Elliott
“Davanti al tentativo di smantellamento di Tim lanciato da Elliott Management, hedge fund ben noto per le sue iniziative di breve termine, i tre membri del Cda di Tim che rappresentano Vivendi hanno deciso di dimettersi”. Lo rende noto la stessa Vivendi, segnalando che “altri cinque membri del Cda hanno presentato le dimissioni”, con il risultato “che si è dimessa la maggioranza del board”. “Il 4 maggio – precisa la nota – si terrà un’assemblea per permettere agli azionisti di Tim di eleggere i membri del Cda che desiderano e quale policy seguire”.
Dimissioni di Recchi, deleghe su Sicurezza e Sparkle a Bernabè
Oggi il Cda ha preso atto delle dimissioni del Vice Presidente Esecutivo (oltre che Presidente del Comitato Strategico) Giuseppe Recchi, con decorrenza dalla data odierna. “Le deleghe sulla funzione Security e su attività e cespiti della Società rilevanti per la difesa e la sicurezza nazionale (Sparkle e Telsy ndr), già attribuite al Vice Presidente Recchi, il Consiglio di Amministrazione ha nominato Franco Bernabè Consigliere Delegato con analoga delega alla sicurezza aziendale. Lo stesso Consigliere Bernabè (già componente del Comitato Strategico) ha assunto, inoltre, la carica di Vice Presidente con le prerogative di legge e Statuto”, si legge nella nota aziendale.
Dimissioni di De Puyfontaine e dei consiglieri in quota Vivendi
Superata nei fatti “la richiesta di integrazione dell’agenda dei lavori dell’Assemblea già convocata per il 24 aprile 2018 formulata dai soci Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership”, perché nel corso del Cda odierno hanno rassegnato le dimissioni con decorrenza dal giorno 24 aprile 2018 (prima dell’assemblea, tutti i membri del Cda (De Puyfontaine Crépin, Herzog, Jones, Philippe e Recchi), che Elliott aveva chiesto di sostituire fornendo la sua lista.
Dimissioni quindi per il Presidente Esecutivo (componente di diritto del Comitato Strategico) Arnaud de Puyfontaine, i Consiglieri Camilla Antonini (componente del Comitato per il controllo e i rischi, indipendente), Frédéric Crépin (componente del Comitato Strategico e del Comitato per le nomine e la remunerazione), Felicité Herzog (componente del Comitato per il controllo e i rischi, indipendente), Marella Moretti (componente del Comitato per il controllo e i rischi, indipendente) ed Hervé Philippe (componente del Comitato per le nomine e la remunerazione). Analoga comunicazione è stata fatta pervenire in data odierna alla Società da parte del Consigliere Anna Jones (Presidente del Comitato per le nomine e la remunerazione, indipendente).
“Nel rassegnare le proprie dimissioni i predetti consiglieri hanno espresso l’auspicio che tale gesto possa contribuire a fare chiarezza e a dare certezza alla governance della società, rimettendo all’Assemblea degli Azionisti la responsabilità di nominare ex novo l’organo consiliare in base alle ordinarie regole di legge e di Statuto”, prosegue la nota.
Cda azzerato dal 24 aprile, Assemblea per rinnovo Consiglio il 4 maggio
Preso atto che dal 24 aprile 2018 (data di efficacia delle dimissioni) si integreranno le condizioni di cui all’art. 9.10 dello Statuto di TIM (secondo cui “ogni qualvolta la maggioranza dei componenti il Consiglio di Amministrazione venga meno per qualsiasi causa o ragione, i restanti Consiglieri si intendono dimissionari e la loro cessazione ha effetto dal momento in cui il Consiglio di Amministrazione è stato ricostituito per nomina assembleare”), il Consiglio di Amministrazione ha deciso a maggioranza di convocare per il giorno 4 maggio 2018 un’Assemblea degli azionisti ordinari all’auditorium di Rozzano per procedere all’integrale rinnovo dell’organo consiliare.