BIBLIOTECH
Laterza Editore
Pubblicato: novembre 2012
Pagine: 168
ISBN: 8842099468
Prezzo: 12,00
«Grandi vantaggi e grandi opportunità grazie alla rete. Tuttavia, le nuove opportunità portano con sé anche nuovi rischi, impensabili fino a poco tempo fa. La riservatezza e la sicurezza delle informazioni possono incidere in maniera significativa sui meccanismi di funzionamento delle società democratiche e pertanto le ripercussioni di potenziali negligenze vanno ben oltre le problematiche specifiche del settore delle comunicazioni. La salvaguardia della riservatezza della sfera personale rappresenta infatti solo uno degli aspetti in gioco: la posta è molto più alta, ed è la libertà individuale».
Franco Bernabè
Ogni giorno in Italia vengono effettuate più di 4 milioni di transazioni attraverso forme di pagamento elettronico (carta di credito o bancomat). In un’area metropolitana come quella di Milano, ogni giorno le telecamere registrano il passaggio di più di 130.000 veicoli. Una parte sempre maggiore dei medicinali prescritti dal milione e mezzo di ricette mediche emesse quotidianamente viene acquistato attraverso l’associazione a un codice fiscale o alla tessera sanitaria. Le tessere del tifoso distribuite sono più di mezzo milione.
A queste informazioni vanno aggiunte dichiarazioni dei redditi, presenze scolastiche, ricoveri in ospedale, presenza nelle strutture alberghiere e i dati incamerati da provider e social network: Google, per attivare le caselle di posta elettronica G-mail o per accedere al social network Google+, richiede ai propri utenti il numero di cellulare e Facebook ha recentemente introdotto il sistema attraverso il quale è possibile riconoscere i volti delle persone.
Come è possibile tutelare la propria privacy in un contesto del genere? La questione non è di facile risoluzione e attorno a essa si intrecciano aspetti di natura regolamentare ed economica, aspetti di diritto internazionale e aspetti tecnici. È possibile però, oltre che doveroso, mettere delle regole, sostiene Bernabè, e per farlo è necessario uno sforzo comune da parte di tutti i soggetti coinvolti: operatori, attori del mondo internet, autorità preposte alla tutela della privacy…
(Nota a cura dell’editore)
Franco Bernabè, è presidente esecutivo di Telecom Italia dall’aprile 2011 dopo essere stato amministratore delegato dal dicembre 2007, carica che aveva già ricoperto nel 1999 all’epoca dell’Opa di Olivetti su Telecom Italia.
La sua carriera professionale è iniziata nel 1976 come Senior Economist nel dipartimento di Economia e Statistica dell’Ocse a Parigi; nel 1978 è stato Chief Economist nella Fiat; nel 1983 è all’Eni, società di cui è amministratore delegato dal 1992 al 1998 e che porta con successo alla privatizzazione nel 1995. Fondatore di Andala (attualmente H3G) con Renato Soru e della società di investimenti FB Group, nel 2004 assume la responsabilità di vicepresidente di Rothschild Europe.
È presidente del GSMA, organizzazione internazionale che riunisce gli operatori di telefonia mobile. Già consigliere indipendente in numerose società quotate e organizzazioni non-profit, ha inoltre ricoperto vari incarichi pubblici. Dal 2004 è presidente del Mart di Trento e Rovereto.