Nel 2016 in Italia, dopo anni di contrazione, ritorna il segno positivo con ricavi pari a 31,9 miliardi di euro. Positivi i primi 9 mesi del 2017. Telecom Italia il principale operatore, Fastweb quello che registra il tasso maggiore di investimenti. E’ quanto emerge dall’indagine sul settore delle Tlc dell’Area Studi Mediobanca presentata oggi.
Cosa accade nei primi 9 mesi del 2017?
Rispetto allo stesso periodo del 2016, i ricavi aggregati dei player del settore TLC in Italia sono aumentati del +3,5%: Fastweb +7,3%, Tiscali +6,9% (primi 6 mesi), Telecom Italia +5,3% e Vodafone Italia +3,4% (primi 6 mesi). Uniche eccezioni Wind Tre Italia e PosteMobile che registrano una contrazione, rispettivamente, del -2,1% e del -8,5% (su base omogenea).
I numeri in Italia delle Tlc: penetrazione e quote di mercato
Nel giugno 2017 il numero dei clienti della rete mobile è stato pari a 98,9 mln, in crescita del +0,7% rispetto a fine 2016. Gli accessi alla rete fissa (voce più dati) sono stati pari a 20,5 mln (+1,3%) ma in diminuzione del 6,4% rispetto al 2012. Risultano in controtendenza solo gli accessi in banda larga su rete fissa, aumentati del +3,9% nei primi 6 mesi del 2017 e del +13,2% nel quinquennio 2012-16, passando da 13,8 a 16,2 milioni di linee a fine giugno 2017.
Quali sono le aree positive e critiche?
L’Italia si colloca tra i Paesi con il più ampio tasso di penetrazione di fonia mobile (144%), ma ha una modesta penetrazione del 4G per la trasmissione dati su rete mobile (26% delle sottoscrizioni complessive) e una bassa diffusione di linee fisse con 34 connessioni ogni 100 abitanti rispetto alle 61 per il Regno Unito. Non particolarmente elevata (72% contro il 92% in UK e l’81% in Germania) anche la copertura broadband in modalità superveloce (≥30 Mbit/s).
Per quanto riguarda le quote di mercato, nel giugno 2017 nel mobile Wind Tre Italia è il primo operatore con il 32,1%, seguita da Telecom Italia con il 30,3% e Vodafone Italia con il 30,2%.
Nel fisso (voce + dati), invece, pur perdendo 10,1 punti percentuali rispetto al 2012, Telecom Italia mantiene nettamente la leadership con una quota di mercato pari al 54,5%, con la seconda Wind Tre Italia che si attesta al 13,1%. Analoga situazione per la banda larga, con Telecom Italia al 45,5% (-5,9 p.p. sul 2012) e Wind Tre Italia al 15%.
Il settore delle Tlc in Italia: le performance nel 2016
Nel 2016 il settore delle telecomunicazioni ha rappresentato in Italia l’1,9% del Pil, il 2,6% della spesa delle famiglie e il 5,3% degli investimenti complessivi. Dal 2012 al 2016 il comparto è in generale ridimensionamento, pur manifestando nel 2016 segnali di ripresa. Per la prima volta nell’ultimo quinquennio, infatti, nel 2016 i ricavi sono in crescita sull’anno precedente (+0,2%), attestandosi a €31,9 mld, anche se restano lontani dai valori del 2012 (-17,5%). Nel 2016 il fatturato della rete mobile torna a prevalere (16,1€ mld, in crescita del 2,4% sul 2015), mentre continua il calo di quello da rete fissa, pari a 15,8 miliardi (-2%).
I principali player nel nostro Paese sono Telecom Italia con €18,7 mld di ricavi, Wind Tre Italia[1] (€ 6,3 mld su base omogenea) e Vodafone Italia (€ 6,2 mld). Telecom Italia è anche il Gruppo che nel periodo 2012-2016 ha registrato la maggiore contrazione (-26,9%), seguito da Vodafone Italia (-19,2%) e Wind Tre Italia (-16,8% su base omogenea).
Nei cinque anni analizzati Fastweb è l’unica società in crescita (+5,6% sul 2012 e +3,4% sul 2015), ma rispetto all’anno precedente registrano un segno positivo anche Tiscali (+2,5%), Wind Tre Italia (+1,5%) e Vodafone Italia (+1,4%).
Tra i principali Gruppi, Telecom Italia evidenzia non solo la migliore redditività industriale (MON al 20,1% dei ricavi), seguita da Vodafone Italia (8,9%) e Wind Tre Italia (8%), ma anche la migliore incidenza del risultato corrente (15,5%) e di quello netto (9,7%). Al contrario, si segnalano nel 2016 le perdite di Tiscali (con il -22,8% sui ricavi) e Wind Tre Italia (-23,4%, calcolato sui dati pro-forma).
Investimenti
Sul fronte degli investimenti, le telco italiane hanno complessivamente investito €6,9 mld nel 2016, pari al 5,3% degli investimenti complessivi (in calo dal 6% nel 2015). Di questi €4,4 mld riguardano la telefonia fissa (+6,4% sul 2015) e €2,5 mld il mobile (-20,6%, a fronte del sostanziale completamento della rete 4G).
Nei cinque anni Fastweb è la società con il tasso medio di investimenti più alto (31,4%), seguite da Telecom Italia con il 22,7%. Nel luglio 2016 Telecom Italia e Fastweb hanno costituito FlashFiber (j.v. all’80% e 20%), per collegare entro il 2020 3 milioni di unità abitative nelle principali 29 città italiane con tecnologia FTTH (1 Gigabit/s), per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro.
[1]) Al netto dei contributi per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (373 milioni nel 2016)