Italia
Il mercato degli eBook sta prendendo quota. Trend della crescita, l’aumento delle vendite di dispositivi mobili che consentono la lettura di libri digitali.
I dati sono stati anticipati dall’Associazione italiana editori (AIE), in vista dell’undicesima edizione di ‘Più libri più liberi’, in programma dal 6 al 9 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma. Un evento interamente dedicato alla produzione libraria indipendente, che quest’anno propone 400 espositori, 60mila titoli, 280 appuntamenti in fiera e altre 140 iniziative distribuite in 50 luoghi cittadini (nell’ambito di Più libri più luoghi, una programmazione off che per la prima volta esce dal Palazzo dei Congressi e “invade” Roma con iniziative, spettacoli, eventi culturali).
Obiettivo: esplorare tutte le forme della scrittura. Partendo dalla lectio magistralis sul libro nell’età dell’immagine di Massimo Cacciari, che aprirà la fiera la mattina di giovedì 6 dicembre, seguita dall’inaugurazione presenziata dal Ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera.
Dai dati dell’AIE emerge che negli Usa il 19% della popolazione adulta, con più di 18 anni legge su eReader, altrettanti lo fanno su tablet. Cresce negli Stati Uniti il numero di persone che leggono i libri digitali (sono il 21% della popolazione adulta) e cresce anche chi legge non solo su Kindle (41%) ma anche su device multifunzione: 29% su iPhone e 23% su tablet.
Situazioni non diverse nei comportamenti – se non nei valori percentuali più piccoli perché legati a mercati meno “maturi” di quello americano – si riscontrano in Spagna, Germania, Francia e in Italia: in Spagna il 7% di chi ha più di 14 anni dichiara di leggere eBook, in Italia si prevede a fine 2012 un 3% (di chi ha più di 14 anni).
Si legge in mobilità, spiegano dall’AIE, non solo su lettori dedicati (da Kobo a Kindle), ma anche su tablet in cui la “pagina” del libro, la sua narrazione, i suoi contenuti informativi (e formativi), di servizio (le guide), professionali si devono confrontare con tutto ciò che si può scaricare e guardare: un giornale o un periodico, la posta, un sito Web, una partita di calcio, un film o un trailer. E potendo condividere al tempo stesso l’esperienza che si sta facendo con altre persone.
Di fronte a questi cambiamenti gli editori offrono prodotti editoriali che non sono più solo “prodotti di replica”, che considerano la rete solo come un canale distributivo. Lavorano a prodotti nuovi, adatti alle nuove forme di utilizzo dei contenuti: un “prodotto”/narrazione reso interattivo per rispondere alle richieste di inte(g)razione del lettore, per completare l’informazione che trova sul giornale, per riempire le pause della mobilità con storie che possono stare nello spazio di alcune fermate di metropolitana, per le esigenze della didattica e del mondo professionale.