Partito ieri sul sito del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’avviso pubblico che stanzia oltre 326 milioni di euro per il potenziamento di infrastrutture di ricerca (IR) attraverso i fondi PON. I finanziamenti sono coerenti con le strategie indicate nel Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e con la Strategia nazionale di Specializzazione Intelligente e gli investimenti sono prevalentemente rivolti al Centro-Sud, con una quota parte delle risorse (non superiore al 15%) che potrà essere utilizzata anche al Nord.
L’avviso si concentrerà sul potenziamento delle infrastrutture individuate dal ministero come prioritarie nel Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR) 2014-2020 e ammissibili per l’accesso ai fondi del PON. Si tratta delle infrastrutture di ricerca che rispondono ai criteri e all’ambito di riferimento dell’ESFRI, organo europeo deputato alla strategia delle IR.
Il ministero fornirà contributi a fondo perduto su base competitiva a seguito della presentazione di progetti da parte degli Enti Pubblici di ricerca e delle Università pubbliche collegati alle IR identificate. Tali soggetti potranno presentare progetti in forma singola o aggregata. Potrà essere presentato un solo progetto per ciascuna IR identificata. La particolarità e l’innovatività di tale intervento consistono nel suo ambito di applicazione: in accordo con quanto indicato dalla Commissione Europea (Comunicazione della Commissione 2014/C 198/01), a sottolineare l’importanza che le IR ricoprono all’interno del sistema della ricerca, sviluppo e innovazione, il sostegno esula completamente dal campo degli aiuti di Stato. Sarà quindi possibile per il Ministero finanziare il 100% dei costi ritenuti ammissibili fino ad un importo massimo di 20 milioni di euro per ciascun progetto.
Ulteriore oggetto di innovatività dell’intervento consisterà nel finanziare solo progetti capaci di generare opportunità di sviluppo e di auto-sostenibilità nel medio-lungo periodo. Il proponente dovrà garantire, pertanto, la sostenibilità economico–finanziaria indipendentemente dal mercato e la valutazione verterà anche sul grado di affidabilità in termini di capacità specifiche per assicurare l’utilizzabilità dell’infrastruttura di ricerca potenziata con riferimento alle ulteriori competenze richieste per il suo funzionamento, nonché in termini di analisi dei costi e degli investimenti previsti per garantire la sostenibilità del progetto nel tempo.
I finanziamenti riguarderanno investimenti da effettuarsi nei 32 mesi previsti per la durata dei progetti. Sono spese ammissibili gli investimenti materiali in beni nuovi e gli investimenti immateriali e riguarderanno, principalmente, strumentazione scientifica, ampliamento (estensione) di strumentazione scientifica, licenze Software e brevetti. Non saranno ammesse opere murarie e spese di personale.
Il processo valutativo riguarderà, oltre la capacità tecnico-organizzativa dei soggetti proponenti, la qualità della proposta progettuale e l’impatto del progetto, anche la sostenibilità economico-finanziaria del progetto stesso.