Si stima che siano oltre 8,8 milioni (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale e che siano circa 3,1 milioni le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni.
Così inizia il nuovo Report dell’Istat “Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro”. Un documento pieno di dati relativi ai tanti casi di molestie e aggressioni a sfondo sessuale avvenute nel nostro Paese in questi ultimi anni.
Per la prima volta sono rilevate le molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini: si stima che 3,7 milioni di uomini le abbiano subite nel corso della loro vita (18,8%), 1,2 milioni negli ultimi tre anni (6,4%).
In un ecosistema digitale le molestie sessuali avvengono anche tramite internet, i social, le chat: nel corso della propria vita il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso i social network e all’1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi od offensivi verso altre persone. In questo caso il dato degli uomini non è particolarmente diverso (rispettivamente 2,2% e 1,9%).
Ad “alzare le mani” o a fare battute pesanti e intimidatorie sono quasi sempre soggetti maschili, nel 97% contro le donne e per l’85% contro gli uomini.
Nello specifico, le molestie verbali sono la forma più diffusa di aggressione nel corso della vita (24% delle donne e 8,2% degli uomini), mentre quelle da contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, riguardano il 15,9% delle donne e il 3,6% degli uomini.
Molestie tecnologiche e digitali
La quasi totalità delle donne ha subito atti di esibizionismo e pedinamenti da parte di uomini (rispettivamente nel 99,7% e 96,2% dei casi). Gli uomini, invece, hanno subito molestie da parte di altri uomini, con quote che vanno dal minimo del 56,9% per le telefonate oscene fino al massimo del 91,7% per i pedinamenti.
In quest’ultimo caso, si stima anche una quota non trascurabile di donne autrici di molestie a danno degli uomini: 24,8% per le molestie fisiche, 36,7% nel caso di telefonate o messaggi dal contenuto ritenuto osceno, 34,6% dei casi in cui sono stati costretti a vedere immagini sessuali o materiali porno e 48,1% delle molestie tramite i social network.
È elevata invece la percentuale di casi in cui non si può risalire al sesso dell’autore quando vengono rubate le proprie credenziali su Internet o sui social network al fine di offendere altri: è pari al 62% se le vittime sono uomini e al 60,9% nel caso delle donne.