Italia
In principio era “Freaks!”. Poi sono arrivati “Lost in Google” e “Guglielmo Tell”.
Tre casi, tre web serie italiane che hanno fatto discutere.
Basta avere qualcosa da raccontare (di accattivante o sei out), una buona dotazione tecnica ed essere virali. E infine, naturalmente, andare in Rete.
Anche da noi le web serie hanno iniziato ad avere successo. Segno che chi merita, chi ha qualcosa di valido da comunicare (e di diverso da “Don Matteo”, con tutto il rispetto per Terence Hill), può farcela anche al di là dei consueti circuiti di distribuzione.
Oltre il cinema, oltre la tv, oltre i circuiti mainstream, c’è la Rete.
L’ultimo caso arriva con “G&T“, la web serie in 14 puntate “uscita” online (fa ancora strano scrivere così!) venerdì scorso e presentata a Roma alla Casa del Cinema (vai al canale YouTube o consulta il sito gay.it).
La chiave di lettura di “G&T”? Rendere normale ciò per molti rappresenta l’anormalità. Un amore (im)possibile tra un ragazzo gay e un ragazzo etero Tommaso e Giulio, amici fin da bambini.
Tommaso è eterosessuale e convive con Serena, la sua ragazza fin dai tempi delle superiori, mentre Giulio è gay ed ha appena terminato una storia di tre anni con Matteo a causa del suo tradimento con un altro ragazzo. Due mondi apparentemente lontani ma in grado di intrecciarsi grazie al linguaggio universale del cuore che va al di là di ogni standard sociale e mentale.
Autoprodotta da RtaMovie, associazione teatrale e cinematografica di Torino nata nel 1999 è stata scritta a 8 mani da Francesco D’Alessio, Matteo Rocchi, Lorenzo Li Calzi e Gabriele Pellegrino e patrocinata da GAYCS – dipartimento LGBT di AICS – Associazione Italiana Cultura Sport.
La web serie è rivolta a un pubblico di qualunque estrazione sociale e orientamento sessuale, proprio grazie all’universalità delle emozioni raccontate e vissute dai suoi personaggi, nei quali molti potrebbero riconoscersi, ha sottolineato Francesco D’Alessio, uno dei registi di G&T. “I toni sono i ‘classici’ da telefilm: si spazia dalla commedia al drammatico, con una percentuale importante di scene erotiche. Mi piaceva l’idea di raccontare l’amore impossibile tra un etero e un gay anche se non la vedo come ‘mission impossible’, ma come una possibilità differente. Le storie che si intrecciano nella fiction G&T sono tratte da esperienze di vita realmente accadute e riadattate per creare una serie tv“.
“Abbiamo sposato questo progetto per mettere in luce la realtà che ci circonda, infatti i rapporti fra eterosessuali e gay rappresentano ormai la normalità”. A sostenerlo è il coordinatore nazionale di GAYCS, Adriano Bartolucci Proietti che aggiunge: “Non è più ammissibile, soprattutto alla luce degli spiacevoli episodi di violenza e intolleranza nei confronti del mondo LGBT, nascondersi dietro certi pregiudizi”. (cg)