Prosegue l’operatività dell’Organo di vigilanza (OdV), istituito dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e preposto a vigilare, in autonomia e indipendenza, sugli obblighi di parità di trattamento e non discriminazione relativi alla rete di TIM.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Autoritá ha designato come nuovo Presidente Maurizio Mensi, che succede a Michele Polo, a sua volta subentrato ad Antonio Sassano.
Insieme al nuovo Presidente l’Autorità ha designato due nuovi Consiglieri, Francesco Sclafani e Gianni Orlandi, che si aggiungono ai due indicati da Telecom Italia e già presenti nel Board, Giovanni Amendola e Fabio Di Marco.
In occasione della prima riunione l’Organo di vigilanza ha avviato un’istruttoria volta a verificare presunti disservizi causati da Telecom Italia Wholesale e lamentati da Wind Tre nell’audizione del 22 novembre scorso. E’ stata altresì acquisita la documentazione di TIM relativa alle altre istruttorie in corso di svolgimento, ai fini degli approfondimenti e delle determinazioni di competenza. Mensi ha dichiarato di “voler proseguire il lavoro svolto dal precedente Consiglio, attribuendo rinnovato vigore al ruolo dell’Organo di Vigilanza che, operando in un complesso e articolato contesto di riferimento, verificherà con rigore il rispetto delle regole da parte di Telecom Italia. Ciò allo scopo di fornire il proprio contributo tecnico per un mercato realmente concorrenziale”.
Nella stessa seduta, al fine di consolidare i risultati sinora raggiunti e rafforzare l’efficacia dell’attività di vigilanza, è stato deciso di ampliare il coinvolgimento degli Operatori alternativi e intensificare il confronto già avviato con l’Autorità, attraverso regolari incontri e consultazioni, anche con la Commissione europea.
L’Organo di vigilanza infatti, oltre a supportare l’Autorità con specifiche attività di analisi e studio, ha il compito di procedere di propria iniziativa o su segnalazione di terzi alla verifica della violazione, da parte di TIM, degli obblighi regolamentari in materia di non discriminazione previsti dalla Delibera n. 632/15/CONS, riferendone gli esiti all’Autorità e al Consiglio di Amministrazione di TIM.