iPhone low-cost? ‘Non è nel futuro di Apple’. Ma per gli analisti non è una smentita

di Alessandra Talarico |

Secondo il responsabile marketing Phil Schiller, il progetto non sarebbe nei piani di Apple, che non intende sacrificare la qualità dei propri prodotti per guadagnare mercato. Ma ciò non esclude un iPhone che costi meno di quelli attuali.

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Tim Cook

Nessun iPhone a basso costo nel futuro di Apple? In un’intervista al quotidiano cinese Shanghai Evening News, il responsabile per il marketing dell’azienda di Cupertino Phil Schiller sembra aver smentito i rumors rilanciati questa settimana dal Wall Street Journal e Bloomberg.

Lo ha fatto dalla Cina, dove si trova in ‘tour’ con il Ceo Tim Cook, secondo cui il paese diventerà presto il primo mercato di Apple, superando gli Usa. “La Cina è attualmente il nostro secondo mercato. Diventerà il primo, ne sono convinto”, ha dichiarato il Ceo all’agenzia ufficiale cinese Xinhua senza però commentare le indiscrezioni sull’iPhone low cost.

 

Questi rumors, che circolano in realtà da oltre un anno, vorrebbero la società californiana pronta a lanciare uno smartphone ‘cheap’ a un prezzo che l’analista Peter Misek di Jefferies ha collocato tra 200-250 dollari. Per Neil Mawston di Strategy Analytics, invece, il lancio di un iPhone ‘mini’ potrebbe avvenire non prima del prossimo anno.

 

Secondo quanto riferito da Schiller al quotidiano cinese, tuttavia, il progetto non sarebbe nelle corde di Apple, che non intende sacrificare la qualità dei propri prodotti per guadagnare quote di mercato.

“Ogni prodotto creato da Apple utilizza soltanto le migliori tecnologie disponibili…nonostante la popolarità degli smartphone low-cost, non ci sarà un simile prodotto nel nostro portfolio”.

Schiller rileva quindi che a fronte di una quota di mercato del 20%, Apple detiene il 75% dei profitti.

 

Le dichiarazioni di Schiller, comunque, non implicano una chiusura definitiva alla produzione di un iPhone che costi meno dei modelli attuali: escludono soltanto che Apple possa produrre uno smartphone di qualità inferiore ai suoi standard abituali. La società, insomma, non intende piegarsi ai diktat del mercato, ma prosegue sulla sua linea.

Un po’ com’è successo con l’iPad mini, il cui prezzo – da 329 euro per la versione da 16 GB, fino a 529 euro – non è proprio in linea con i prodotti più abbordabili con la concorrenza né con le attese degli osservatori (che puntavano su un prezzo tra 249-299 dollari.

Nella vision di Apple, tuttavia, fissare il prezzo di base a 329 dollari ha aperto un segmento tutto nuovo nella fascia di prezzo al di sotto dei 500 dollari dell’iPad tradizionale.

 

Secondo Bloomberg, che nel suo report anticipava l’intenzione di Apple di lanciare “un iPhone più piccolo ed economico entro quest’anno”, il dispositivo potrebbe costare tra 99 e 149 dollari.

 

L’analista Gene Munster di Piper Jaffray sottolinea che un iPhone a basso prezzo darebbe a Apple l’accesso a un mercato enorme, attualmente non coperto dai suoi prodotti, e che quest’anno potrebbe raggiungere la soglia dei 580 milioni di dispositivi.

In una nota, Munster spiega che il mercato dei dispositivi di fascia alta (sopra i 400 dollari senza contratto telefonico) sarà di circa 320 milioni di unità e che Apple ne controllerà il 50%. Ciò vuol dire – aggiunge l’analista – “che Apple perderà l’altro 65% del mercato, o 580 milioni di unità, data la mancanza nella sua linea prodotti di smartphone a basso costo”.

Sarebbe, insomma, un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire e che permetterebbe a Apple di aumentare il fatturato del 22% quest’anno e del 23% il prossimo anno.

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