Qui di seguito pubblichiamo il testo integrale della lettera indirizzata ai Parlamentari europei per confermare il mandato della Commissione Giuridica del Parlamento Europeo (JURI-PE) che lo scorso 21 novembre ha risolto di circoscrivere ai programmi di notizie e di attualità l’applicazione del principio del paese di origine per le trasmissioni accessorie on-line.
La richiesta è stata firmata da tutte le componenti dell’audiovisivo italiano: 22 sigle tra cui le associazioni dei produttori e quelle degli autori, ma anche Sky e Mediaset e i sindacati di categoria.
Lo scorso 21 novembre, la Commissione JURI del Parlamento europeo ha compiuto un importante passo avanti scegliendo di continuare a sostenere l’offerta per gli spettatori europei di un’ampia gamma di programmazione TV di alta qualità, salvaguardando nel contempo il principio di territorialità per i diritti d’autore.
In particolare JURI ha risolto di circoscrivere ai programmi di notizie e di attualità l’applicazione del principio del paese di origine nella clearance dei diritti d’autore per le trasmissioni accessorie online. Questa decisione nasce dalla consapevolezza che estendere il medesimo principio ad altre categorie di opere, tipicamente quelle caratterizzate da uno sfruttamento in esclusiva, comprometterebbe la sostenibilità dell’industria audiovisiva europea.
Il mandato per avviare i negoziati inter-istituzionali sul Regolamento è stato adottato con una larga maggioranza di voti, 15 favorevoli, 8 contrari e un’astensione. Il risultato si basa sul lavoro positivo compiuto dai parlamentari delle commissioni CULT, IMCO e ITRE.
Il 12 dicembre sarete posti davanti alla scelta di confermare o rigettare il mandato di JURI. L’industria audiovisiva italiana ed europea, e quindi produttori, emittenti commerciali, autori, editori, registi, artisti e tutti i professionisti delle aziende creative, vi esorta a confermare il mandato di JURI.
Il Report di JURI trova un buon equilibrio tra i diversi interessi in gioco: l’aumento dell’accesso transfrontaliero a contenuti locali; il sostegno al lavoro in corso sulla Portabilità (che entrerà in vigore a marzo 2018 e consentirà di viaggiare nell’UE avendo a disposizione i propri contenuti e abbonamenti); il rafforzamento del nostro settore senza danneggiare la nostra competitività.
Al contrario, riaprire il mandato aprirebbe a proposte che, tramite l’illusoria liberalizzazione rappresentata dall’estensione del principio del Paese di Origine (CoO), porterebbero a meno scelta per i consumatori a prezzi più elevati, minore diversità culturale e linguistica, un abbassamento della qualità dei contenuti disponibili, offerti da un numero sempre inferiore di produttori e broadcaster. Sia la produzione che la disponibilità di contenuti locali e di qualità sarebbero negativamente colpite da questa decisione. Riaprire il mandato renderebbe deleterio l’impatto del Regolamento sul nostro settore.
La proposta di Regolamento della Commissione, lungi dall’assicurare l’asserito ampliamento della circolazione di opere in Europa, avrebbe quindi l’effetto contrario. Gli interessi degli europei in viaggio saranno già, da marzo 2018, garantiti dal Regolamento Portabilità; gli interessi dei cittadini residenti in altri Stati Membri non saranno certo assistiti da regole che ridurranno l’offerta audiovisiva impedendone la diversificazione.
È poi del tutto falso che la posizione adottata da JURI impedirebbe ai cittadini l’accesso transfrontaliero ad opere audiovisive (con la sola eccezione di news e current affairs): già oggi sono possibili e frequenti le licenze per più territori nazionali, e in questi casi i produttori sono già attrezzati per gestire le operazioni internazionali di clearance (le analisi di impatto della Commissione non hanno dimostrato il contrario).
Vorremmo infine attirare la vostra attenzione su questo recente studio economico che conferma come l’erosione dell’esclusività territoriale risulterebbe in una perdita di welfare per i consumatori fino a 9.3 miliardi di euro per anno. Il Report della Commissione JURI, così come è stato votato, include importanti salvaguardie che minimizzerebbero questi effetti negativi.
Confidiamo dunque di poter contare sul vostro continuo sostegno per i creativi europei e italiani votando PER il Mandato in Plenaria.
La dichiarazione è stata firmata dalle seguenti organizzazioni: Anec, Apt, Rala, FAPAV, Epc, Unefa, Animation Italia, Sky, Cartoonitalia, Italian Film Commission, Associazione documentaristi italiani, Anica, Univideo, Cgil-Slc, Fiste-Cisl,Uilcom, Writers Guild Italia, Anac, Agici, Anem, 100 Autori, Mediaset.