È il Commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager che sta vincendo il braccio di ferro con Apple e l’Irlanda. La società di Cupertino ha raggiunto con le Finanze irlandesi un accordo di principio per il pagamento delle presunte tasse non versate a Dublino. I 13 miliardi saranno versati su un fondo di garanzia e liberati solo dopo l’eventuale parere favorevole della Corte Ue al provvedimento del 30 agosto 2016 con cui l’Antitrust Ue ha quantificato come “aiuti di Stato illegali” la cifra 13 miliardi di euro di tasse non pagate per il periodo dal 2003 al 2014, pari al 27% dei profitti realizzati dal gruppo nello scorso anno e a 15 milioni di iPhone 6S venduti.
L’annuncio dell’accordo è stato dato dal ministro delle Finanze irlandese, Paschal Donohoe, che ha incontrato oggi il Commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, definendo l’incontro “molto produttivo perché si è raggiunti accordi su una serie di questioni d’interesse reciproco”.
Dunque la lady di ferro dell’Ue o meglio la lady Antitrust sta avendo ragione. È stata lei a gestire e ad annunciare il provvedimento nei confronti del colosso americano: “L’accordo fiscale con l’Irlanda”, aveva affermato Vestager ad agosto scorso, “ha consentito ad Apple di pagare imposte di appena l’1% sui profitti Ue nel 2003, scese addirittura allo 0,005% nel 2014”. Nonostante la decisione dell’Antitrust Ue a più di un anno di distanza l’Irlanda, oltre a presentare il ricorso alla Corte Ue, aveva fatto orecchie da mercante, perché non ha, davvero, interesse a incassare i 13 miliardi, per diversi motivi (Qui ne abbiamo elencati tre). Ma dopo il pressing di Vestager il Governo irlandese ha ceduto e ha raggiunto così l’accordo con Apple.
Oltre ad Apple, anche Web tax, Google e Tim-Vivendi sono i dossier su cui sta lavorando la 49enne Commissaria europea. A proprosito della tassazione dei giganti del web Margrethe Vestager, di recente, ha alzato la voce anche nei confronti dell’Ocse: “Se non darà una risposta entro la prossima primavera faremo da soli”.
Come non crederle.