Il vantaggio competitivo principale delle telco nel mercato della monetizzazione dei dati di alta qualità riguarda in particolare i dati raccolti dalla localizzazione in tempo reale via mobile, una fonte inaccessibile per gli Ott. Grazie al rapporto esistente e consolidato con i clienti per quanto riguarda i pagamenti, gli operatori sono inoltre avvantaggiati rispetto a Google, Facebook & Co per l’uso dei servizi e la proposta di nuovi servizi.
Google & Co non richiedono pagamenti per i loro servizi e questo è uno svantaggio rispetto alle telco nel loro rapporto con gli utenti, perché appunto non dispongono degli estremi bancari. E’ per questo che secondo la società di analisi Idate le telco potranno accaparrarsi il 7% del giro d’affari complessivo nel mercato della monetizzazione dei dati nel 2021.
Il mercato del digital advertising raggiungerà quota 268 miliardi di dollari nel 2021. Il mercato è dominato dal duopolio di Google e Facebook.
A pesare sullo sviluppo futuro del mercato dei dati c’è anche un secondo fattore fondamentale, quello della fiducia del cliente: in questo ambito conterà molto il punto di vista della regolazione. I regolatori stanno tentando di risolvere questo aspetto, ma per ora diversi approcci in tema di privacy fra telco e Ott riguardano soprattutto le app di localizzazione geografica e l’utilizzo dei dati personali degli utenti.
Le telco hanno un patrimonio enorme di dati personali dei clienti per una potenziale monetizzazione; ci sono diverse soluzioni al riguardo, sintetizzate sotto l’ombrello Telecom Data Telecom Data as a Service (TDaaS), che le telco stanno sviluppando per trasformare i dati in loro possesso in denaro sonante e recuperare così almeno in parte la monetizzazione dei dati appannaggio degli Ott.
Monetizzazione dei dati che per ora pende di gran lunga a vantaggio dei Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon et Microsoft).
Idate ha poi individuato un duplice approccio per la gestione dei dati dei clienti delle telco, il primo è un approccio aperto che puntando su accordi e partnership punta sul raggiungimento di metodi di monetizzazione su ampia scala (con volumi di dati più grandi); un secondo approccio punta invece su un approccio più chiuso, per il mantenimento del controllo dei dati da parte di un singolo player.
I dati possono essere sfruttati per analisi interne, per spingere le vendite e il cross selling di servizi di un dato operatore.
I dati possono poi invece essere utilizzati nell’ambito della pubblicità digitale, fungendo da serbatoio di advertising sempre più profilato.
Infine, c’è un terzo approccio, basato su zero rating, che consente ai clienti l’utilizzo di dati senza consumare giga.