VINTI
Tempi duri per le care, vecchie librerie di strada. Da qualche anno, un trend negativo coinvolge tutti i negozi di libri, di ogni grandezza, in città come nei piccoli paesini. I motivi sono diversi, legati principalmente a nuove forme di consumo e distribuzione dei prodotti librari, ma soprattutto all’entrata in scena di ebook e nuovi device per la lettura di libri e giornali elettronici, gli ereader e i tablet.
Secondo quanto affermato in un articolo del Wall Street Journal, dall’amministratore delegato di Barnes & Noble, Mitchell Klipper, “entro dieci anni i nostri punti vendita saranno circa 500“, un terzo in meno degli attuali 690 (senza contare gli altri 674 presenti nei campus universitari degli Stati Uniti). Ciò significa, ha spiegato Klipper, “che ogni anno chiuderemo 20 librerie nel Paese“.
Fino al 2009, come si evince da un grafico pubblicato assieme all’articolo, la catena di negozi Barnes & Noble registrava, ogni anno, la chiusura di 15 librerie e l’apertura di altre 30. Un saldo in positivo, alla fine dei conti. Ora le cose sono molto diverse e ogni 12 mesi si contano solo i negozi chiusi.
Come detto all’inizio, si tratta di un mercato in trasformazione, che risente del confronto tra libri di carta e libri elettronici, del confronto tra diversi supporti, ma il modello di business sembra tenere e il mercato troverà un nuovo equilibrio, ha dichiarato Klipper. Nel 2014, ha stimato il CEO della catena, “contiamo che gli ebook rappresenteranno almeno il 50% delle vendite di libri“.