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Banda ultralarga, Deutsche Telekom rinuncia al modello solo fibra ‘Troppo ambizioso’

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Deutsche Telekom rinuncia al modello originario di una rete nazionale full fiber e vira sul G.fast per valorizzare il rame.

Deutsche Telekom fa un passo indietro sulla fibra ottica. L’operatore tedesco dice apertamente che il suo piano originario per il roll out di una rete nazionale FTTH (Fiber to the home) era troppo ambizioso.

Bruno Jacobfeuerborn, Chief Technology Officer di Deutsche Telekom, incaricato di gestire l’upgrading della rete nazionale in fibra dell’ex incumbent, ha detto che realizzare una rete full fiber non è necessario anche perché i costi sarebbero proibitivi.

Le dichiarazioni di Jacobfeurborn arrivano da Sydney, in Australia, dove i maggiori operatori globali si sono riuniti per un evento organizzato da NBN Co, per discutere e confrontare le rispettive esperienze nazionali sulla fibra.

Il Cto di Deutesche Telekom ha detto apertamente che secondo l’azienda tedesca la relaizzazione di una rete full fiber “costa troppo e prenderebbe troppo tempo”.

Nel 2012 Deutsche Telekom si era ispirata al modello dell’asutraliana NBN, che all’epoca aveva sposato il modello full fiber fino a tutte le case del paese. “Tutti in Germania erano molto eccitati da questo modello – ha detto il Cto di DT – e all’epoca decidemmo di riproporre il modello full fiber anche da noi”.

Ma da allora le cose sono cambiate in Australia ma anche in Germania, dove DT ha cambiato idea decidendo di sfruttare un’ampia gamma di tecnologie per offrire diversi servizi alla clientela.

Nonostante il pressing della politica, favorevole alla soluzione originaria di portare la fibra a tutti gli edifici del paese in Fttp (Fiber to the premise), Deutsche Telekom ha virato verso una soluzione più graduale perché a livello economico il modello full fiber non aveva senso.

Deutsche Telekom di fatto ha perseguito una strategia simile a quella dell’australiana NBN Co, potenziando una serie di tecnologie e in primis la rete esistente in rame con connessioni fino all’armadio.

“In Germania abbiamo 380mila armadi di strada e la distanza media dall’armadio alle case è di 300 metri – ha detto Jacobfeurborn – così abbiamo deciso di portare la fibra fino ai cabinet e e da lì realizziamo l’Fttc, una combinazione di fibra e rame”. Una soluzione che secondo il Cto di DT offre velocità di connessione a 100 Mbps con piani di upgrade che consentiranno di arrivare a 250 Mbps il prossimo anno.

NBN sta sperimentando l’Fttc da alcuni anni e sta lavorando con gli operatori retail come Telstra per sviluppare prodotti Fttc, con l’obiettivo di lanciare i primi prodotti commerciali a metà 2018.

Deutsche Telekom, come NBN Co, si sta inoltre concentrando sul G.fast, l’ultima evoluzione standardizzata delle connessioni Digital Subscriber Line (DSL), un sistema progettato per migliorare la performance del rame per consentire velocità teoriche di trasmissione analoghe a quelle della fibra. Anche l’australiana NBN ha intenzione di integrare questa soluzione alla sua rete entro l’anno prossimo.

In definitiva, Deutsche Telekom ha rinunciato all’approccio purista alla fibra ottica. “Non c’è una soluzione che va bene per tutto. Il modello dogmatico di rete solo fibra costa troppo e ci vuole troppo tempo per realizzarlo”, chiude Jacobfeuerborn.

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